E' allarme estinzione per il tonno rosso. A lanciarlo è Greenpeace che, in una nota stampa, afferma di "avere le prove che i pescherecci moderni, le cosiddette tonnare volanti, usano aeroplani da ricognizione per avvistare i banchi di tonni, pescano in periodi vietati e oltre i limiti consentiti. E i risultati, purtroppo, si vedono: una potentissima flottiglia di tonnare volanti, sorvegliata dalla Rainbow Warrior durante il picco della stagione di pesca la scorsa estate, non è stata in grado per settimane di trovare un solo tonno".
Le attività di pesca interessano Francia, Spagna, Turchia, Giappone, Italia, e Guinea, tutti Paesi membri dell'Iccat, la Commissione Internazionale per la conservazione dei tonni nell'Oceano Atlantico. L'associazione ambientalista porrà la questione in cima alla lista delle problematiche che affliggono i nostri mari durante il prossimo incontro della Commissione che inizia domani a Dubrovnik.
"Vengono catturati tonni - secondo un rapporto di Greenpeace - per il 50% oltre il limite consentito, come confermato dal Comitato Scientifico dell'Iccat". L'associazione ambientalista chiede che l'Iccat imponga il divieto assoluto di pesca nel periodo di riproduzione dei tonni e del pescespada, creando una rete di riserve marine in alto mare.
"L'industria del tonno - aggiunge il responsabile campagna mare di Greenpeace Alessandro Giannì - sta facendo una gara per catturare gli ultimi esemplari di tonni rossi. E' un modo tragico di eliminare una specie meravigliosa e, al tempo stesso, un'attività di pesca che risale all'epoca dei Fenici".
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