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24 MARZO, IL “GELATO DAY”

Gusto dolce, conto più “salato”, ma gli italiani non rinunciano a coni e coppette di gelato

Coldiretti: prezzi aumentati del 20%. Latte, uova e zucchero costano di più, ma il settore è dinamico e in evoluzione come dimostrano le agrigelaterie
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Il 24 marzo si festeggia in Europa il “Gelato Day” (ph: Jonathan Borba su Unsplash)

Con l’arrivo della bella stagione nessuno rinuncia al gelato ma coni e coppette quest’anno sono più “salati”. Grazie alle temperature più miti le gelaterie hanno ritrovato i loro clienti ma per i buongustai il “retrogusto” non è poi così dolce con un balzo dei prezzi del 20% rispetto ad un anno fa. Numeri forniti da Coldiretti (su dati Istat) per la Giornata europea del gelato artigianale, il “Gelato Day”, che ricorre il 24 marzo. A pesare sui listini sono i costi aumentati per l’energia e le materie prime usate nelle preparazioni, dal latte (+34%) alle uova (+22%) fino allo zucchero (+54%) anche a causa delle tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina.
Ma un gelato è comunque un prodotto “per tutte le tasche” a cui è difficile rinunciare. Per la domanda, sostenuta dal cambiamento climatico, di italiani e turisti stranieri, il gelato realizza un fatturato totale di 2,7 miliardi grazie alla presenza, fa sapere la Coldiretti, di 39.000 gelaterie nazionali che danno lavoro a 75.000 persone. Nelle gelaterie del Belpaese si utilizzano 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.
Nonostante le innovazioni, il preferito resta il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diversi target di consumatori: tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano. Negli ultimi anni si sono fatte conoscere le agrigelaterie artigianali che garantiscono la provenienza della materia prima, dalla stalla alla coppetta, con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. La novità di quest’anno? Il latte di pecora. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. Nelle agrigelaterie, sottolinea Coldiretti, “è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente”.
In epoca moderna, conclude la Coldiretti, la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York, nel 1770, grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.

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