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HA LA METÀ DEI GRASSI, INCIDE MENO SUL COLESTEROLO, È UN SEGRETO COSMETICO ED È SIMILE AL LATTE MATERNO: È “L’ORO BIANCO DEL DESERTO”. IL LATTE DI CAMMELLA IDONEO PER EXPORT IN EUROPA, È SÌ DELL’UE, MA BOCCIATE LE CONDIZIONI SANITARIE IN ALLEVAMENTI

Ha la metà dei grassi, incide meno sul colesterolo, è ricco di vitamina C, è un segreto cosmetico ed è simile al latte materno: è “l’oro bianco del deserto”. Il latte di cammella idoneo all’esportazione in Europa, c’è il sì della Comunità Europea, ma ancora non ci sono le condizioni sanitarie degli allevamenti, bocciati nel gennaio scorso dai tecnici della Commissione europea.
Così, l’“oro bianco del deserto” si prepara allo sbarco in occidente, infatti, ma se l’Ue ha promosso il latte di cammella come alimento “sicuro”, l’avvio delle esportazioni è ancora soggetto ad un altro benestare: quello che certifica l’idoneità del sistema sanitario negli allevamenti. L’ispezione dei tecnici della Commissione Europea, nel gennaio dello scorso anno, ha bocciato le condizioni sanitarie degli allevamenti e ha offerto linea guida per rientrare nei parametri richiesti. La nuova ispezione verrà attuata l’anno prossimo, ma i laboratori emiratini lavorano già a pieno ritmo per soddisfare gli standard Ue.
Il mercato europeo rappresenta un enorme potenziale per il latte di cammella, soprannominato nei Paesi arabi “l’oro bianco del deserto”, e per tutti i suoi derivati. Non solo i più diretti yogurt e formaggi. Ma anche i più sofisticati prodotti dolciari e alimentari: milk shake, cappuccini e costose linee di cioccolato. Il potenziale al di fuori della regione, in Europa e nel mondo, è altissimo. La Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha stimato il volume del mercato mondiale del latte di cammella a 10 miliardi di dollari.
“L’oro bianco”, pur incontrando ancora qualche resistenza nel palato e nell’immaginario occidentale che tende a considerarlo una stravagante prelibatezza ha, dalla sua, diversi vantaggi: rispetto al latte vaccino vanta meno della metà dei grassi, il 40% di minor incidenza sul colesterolo, e 3 volte tanta ricchezza in Vitamina C. Risulta inoltre ad alta digeribilità per la fortissima somiglianza con il latte materno e va bene per chi soffre di intolleranze al lattosio o ha altre allergie alimentari.
E non finisce qui: un gruppo di ricercatori emiratini ha recentemente annunciato la creazione di un farmaco per il trattamento dei tumori ricavato da una combinazione di sostanze di latte e urina mentre le proprietà cosmetiche dell’“oro bianco” sono un antichissimo segreto delle signore del Golfo. Una volta aperti i mercati europei, sostengono alcuni allevatori, non è escluso che gli attuali cammelli emiratini, principalmente allevati per le corse e non per la produzione alimentare, non siano più sufficienti a soddisfare la richiesta (stimata a 10 volte l’attuale) e si debba ricorrere all’importazione da altri Paesi della regione per aumentare la riproduzione.

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