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ANALISI

Hong Kong, capitale asiatica dei fine wine, dove la narrazione del vino italiano fa ancora fatica

Il 28 marzo l’asta di Gelardini & Romani. Raimondo Romani: “raccontare la storia per emanciparci dalla sudditanza dalla Francia”
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Raimondo Romani, alla guida, insieme a Flaviano Gelardini, della Gelardini & Romani Wine Auctions

Un’asta in presenza, oggi come oggi, è ancora un miraggio in una buona metà del mondo. Non ad Hong Kong, dove, come in tutta l’Asia, la vita è tornata alla normalità già da un pezzo, anche grazie alle rigide restrizioni imposte a chi arriva dall’estero. Tanto che anche per Raimondo Romani, alla guida, con Flaviano Gelardini, della “Gelardini & Romani Wine Auction”, essere presente alla vendita all’incanto di scena il 28 marzo, nella cornice del “Ciak - In The Kitchen”, tempio della ristorazione italiana ad Hong Kong, ha significato “trascorrere tre settimane in quarantena in hotel”, come racconta a WineNews.
Ne varrà la pena, pur di portare sotto il martello dei collezionisti asiatici le bottiglie simbolo dell’Italia enoica, rappresentata in tutte le sue declinazioni migliori. Dal Brunello di Montalcino di Biondi Santi al mitico Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno, dal Sassicaia al Masseto, dall’Ornellaia al Barolo Monprivato di Bartolo Mascarello, dal Barbaresco di Gaja al Brunello Cerretalto di Casanova di Neri, dal Tignanello al Turriga, scendendo idealmente lungo la “Grand Crus of Italy 2021”, piramide qualitativa disegnata proprio da Gelardini & Romani.
Con una certezza, quella che ormai “esperti ed appassionati, a prescindere dalla nazionalità, sono consapevoli del valore dei nostri grandi vini territoriali, come si vede dall’ascesa dei prezzi del Piemonte, con in testa il Monfortino”, spiega Raimondo Romani. Adesso, però, c’è da fare uno step ulteriore nella comunicazione e nella narrazione del Belpaese enoico,
perché “il grande pubblico asiatico, che guarda al vino in prevalenza attraverso le lenti della cultura Usa, fra i vini italiani di maggior valore conosce per lo più gli “aia”, che peraltro parlano un po’ di francese, e questo al di là della conoscenza del vino, ma soprattutto per una diffusa percezione secondo cui l’Italia sarebbe - culturalmente ed enologicamente - ancora a rimorchio della Francia. Una visione primitiva, almeno per chi conosce la storia e la cultura Europea, compresa quella enologica”, continua Romani.
Ma, soprattutto, quello che ne emerge è una narrazione sbagliata, rispetto alla quale, “in modo provocatorio, provo a rendere giustizia. Quando mi chiedono quale sia la “gerarchia” (un concetto molto presente nella cultura asiatica, dove, come dicono qui, “la faccia è tutto”) tra Italia e Francia nel vino, non potendo sottrarmi alla logica della domanda, non manco mai di sottolineare come l’icona della Borgogna si chiami, dal nome dei terreni, “Romaneé-Conti”, e non “London-Conti” o “Parisienne-Conti”, e quella di Bordeaux “Petrus”, con tanto di effige del Santo in etichetta”, dice ancora Raimondo Romani.
Sono tutti “chiari riferimento al fatto che è con l’Impero Romano che la viticoltura si è potuta diffondere in Europa.
E a questa mia provocazione arriva, puntualmente, l’osservazione che allora la Grecia ha una storia enoica anche più antica della nostra. Ma anche qui - conclude Raimondo Romani - la Storia ci viene in aiuto, e si può rispondere senza timore di smentita che gli stessi Greci preferivano i vini prodotti nella Magna Grecia, tanto da chiamare la nostra terra Enotria. Ed oggi, con la rinascita dell’Etna enoico, sembra si stia veramente chiudendo il cerchio, per poter rimettere in ordine la “gerarchia” del vino come vuole la storiografia enoica”.

Focus - Classificazione Grand Cru d’Italia by Gelardini & Romani Wine Auction 2021
I - Monfortino
II - Masseto
II - Brunello Riserva Biondi Santi
II - Brunello Riserva Soldera
III - Barolo Riserva Le Rocche del Falletto
III - Barolo Monprivato Mascarello
III - Barbaresco Riserva Giacosa
IV - Barolo Bartolo Mascarello
IV - Amarone Quintarelli
IV - Redigaffi
IV - Amarome dal Forno
V - Montepulciano d’Abruzzo Valentini
V - Barolo Riserva Granbussia A.Conterno
V - Barolo Giuseppe Rinaldi
V - Barbaresco Gaja
V - Sassicaia
V - Barolo Cascina Francia G.Conterno
V - Sperss
V - Le Pergole Torte
VI - Solaia
VI - Gaia e Rey Gaja
VI - Messorio
VI - Brunello Cerretalto Casanova di Neri
VI - Ornellaia
VI - Brunello Poggio di Sotto
VI - Trebbiano Valentini
VI - Brunello Biondi Santi (annata)
VI - Chianti Riserva Il Poggio Castello di Monsanto
VI - Tignanello
VI - Turriga

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