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I 5.000 ettari del patrimonio boschivo della tenuta presidenziale di Castelporziano diventa 3D, grazie al Cra, che ha messo a punto uno strumento informatizzato innovativo che permette di descrivere e quantificare minuziosamente la foresta

Il patrimonio boschivo della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, 5.000 ettari, vero e proprio gioiello naturalistico sul litorale laziale, a soli 25 km dal centro di Roma, diventa 3D grazie al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (Cra) che ha messo a punto uno strumento informatizzato innovativo che permette di descrivere e quantificare minuziosamente la foresta presidenziale che occupa il 75% della Tenuta, con un elevato livello di dettaglio in 3 dimensioni, compresa quella dell’altezza degli alberi, decisiva nel fornire informazioni su volumi legnosi e biomasse presenti.
Grazie ad innovative tecniche di Laser Scanner Aereo (Als-Lidar), applicate per la prima volta in ambiente mediterraneo, è stato possibile identificare, delimitare e descrivere informaticamente ciascuna delle 800 aree forestali nelle quali è stata suddivisa la Tenuta. Ma non è tutto, perché grazie alla informatizzazione dell’archivio di immagini dal dopoguerra ad oggi, non solo si può vedere il bosco com’è adesso, ma anche com’era in passato. “Si potrebbe quindi parlare di Castelporziano come di una sorta di “smart-forest in 4d” - spiegano dal Cra - e grazie a questa tecnologica si potrà avere una “percezione immersiva” del bosco, come se ci camminasse dentro”.

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