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I CHILI DI TROPPO FINISCONO IN PAGELLA: L’ULTIMA TROVATA DEGLI STATI UNITI PER FAR FRONTE ALL'OBESITA' INFANTILE VEDE LA COMPARSA DELL'INDICE DI MASSA CORPOREA ACCANTO AL VOTO DI MATEMATICA E INGLESE!

L’allarme obesità negli Stati Uniti non accenna a diminuire: nonostante le numerose campagne d’informazione, presenti ormai da anni, la percentuale di sovrappeso e “over size” d’oltreoceano ha raggiunto il 67% della popolazione. L’aspetto più preoccupante della questione, però, riguarda il numero sempre crescente di giovani: sono circa 9 milioni i ragazzini obesi.
Il governo Usa, spaventato soprattutto dai costi che tale epidemia comporta - ben 117 miliardi di dollari all’anno solo di spesa sanitaria! - sta tentando nuove soluzioni. La proposta più originale viene dalla Pennsylvania: da quest’anno, i bambini delle scuole elementari avranno una nuova “materia” in pagella, il “Bmi” (body mass index), l’indice di massa corporea, una percentuale, cioè, indicante il grasso presente nel corpo. Il cosiddetto “voto ai chili” ha già mietuto qualche vittima: il “New York Times”, nei giorni scorsi, ha raccolto l’intervista della madre di una bambina di sei anni che, dopo aver ricevuto la pagella, ha smesso di mangiare preoccupata del brutto voto.
Il fatto ha suscitato, com’era prevedibile, una lunga serie di polemiche anche tra gli esperti di casa nostra. Anche se l’Italia risulta nelle statistiche tra i paesi più longilinei al mondo, negli ultimi anni si è osservato un aumento esponenziale del sovrappeso e dell’obesità proprio nelle nuove generazioni.
Secondo il nutrizionista Eugenio del Toma terrorizzare i bambini con un “indice astratto e senza alcuna base scientifica” non produce nessun risultato; i più piccoli, in special modo, devono essere educati all’alimentazione e ad un corretto stile di vita dai genitori e degli insegnanti. L'origine del problema - prosegue il professor Del Toma - risiede nel contesto sociale degradato. I ragazzi non mangiano di più o peggio che in passato , ma si muovono di meno”.
Probabilmente, quindi, le scuole americane otterrebbero maggiori risultati aumentando le ore dedicate all’educazione fisica e al gioco, piuttosto che aggiungere voci da valutare in pagella.

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