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I “COLOSSI” DEL CAFFE’ CHIUDONO IL 2010 CON SEGNO POSITIVO NONOSTANTE L’AUMENTO DEL CHICCO: 1.130 MILIONI DI EURO DI FATTURATO PER LAVAZZA ... UTILE IN CRESCITA PER ILLYCAFFE’

I “colossi” del caffè chiudono il 2010 con il segno positivo. La Lavazza riesce a chiudere positivamente un anno difficile, contrassegnato dall’aumento dei prezzi delle materie prime: il fatturato è stimato intorno ai 1.130 milioni di euro (1.093 milioni nel 2009) e il risultato operativo gestionale in linea con lo scorso anno. Ad illustrare conti e strategie della storica azienda torinese del caffé è l’amministratore delegato Gaetano Mele, che prevede un 2011 “non così straordinario”, anche a causa del necessario aumento, a partire da gennaio, dei prezzi al consumo, con un’oscillazione tra il 9 e il 16%. Illycaffé, secondo quanto indicato dal presidente ed amministratore delegato Andrea Illy, confermerà nel 2010 una crescita dell’utile nonostante l’esplosione dei prezzi del chicco sulle borse del caffé in corso da giugno: nel 2009 aveva chiuso con 5,2 milioni di euro di utile netto, un fatturato di 283,4 milioni, l’ebitda pari a 39,6 milioni e il 55% delle vendite all’estero. L’obbiettivo di Lavazza è quello di mantenere la leadership in Italia e migliorare i risultati a livello internazionale, consolidando le operazioni recenti. Prima fra tutte quella che ha portato all’ingresso nel capitale dell’americana Green Mountain Coffee Roasters, di cui Lavazza ha acquistato, in agosto, il 7% per un controvalore di 250 milioni di dollari.

Per il 2010, Andrea Illy parla di “crescita” e di “anno positivo” anche sotto il profilo economico senza fornire ulteriori dettagli. L’azienda punta a crescere ancora nonostante l’aumento dei prezzi, dovuto anche ad azioni speculative. “Essendo il nostro un prodotto di alta qualità - spiega Illy - la qualità va davanti al prezzo e dunque l’impatto sui consumi dovrebbe essere mitigato, però va gestito. Nel 2011 ci aspettiamo un anno di ulteriore crescita” in cui “affrontare un tema molto delicato sui mercati come l’esplosione dei prezzi della materia prima”. Interpellato sulla ventilata quotazione in Borsa dell’azienda, Illy ha sottolineato che “più che se ne parla, i giornalisti parlano. E’ una domanda ricorrente, alla quale rispondiamo dicendo: se un giorno dovesse essere necessario ... ma oggi - conclude - non è all’ordine del giorno”.

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