Per difendere la salute dei cittadini e valorizzare ambiente e territorio è evidente la necessità di accelerare il percorso già intrapreso a livello comunitario con l’estensione a tutti i prodotti alimentari dell’obbligo (già in vigore nella UE per carne bovina, uova, miele, ortofrutta fresca) di indicare nelle etichette l’origine della componente agricola impiegata. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni in occasione della Giornata del Ringraziamento, organizzata dalla Cei con la collaborazione della Coldiretti, nell'annunciare la mobilitazione della principale organizzazione degli imprenditori agricoli a sostegno dell'obbligo dell'etichettatura di origine dell'extravergine made in Italy per mercoledì 15 novembre alle ore 10 in Piazza Montecitorio a Roma.
Da una recente indagine della Coldiretti è emerso che due italiani su tre (65%) ritengono che compito principale dell’UE sia proprio quello di garantire nei cibi la sicurezza e la trasparenza dell’informazione su qualità, origine e caratteristiche per tutelare la salute e consentire scelte di acquisto consapevoli. Molto resta ancora da fare ed è ancora possibile spacciare impunemente come made in Italy i prosciutti ottenuti da maiali allevati in Olanda e Danimarca o olio di oliva ottenuto da miscele di origine (spagnola o tunisina) diversa senza che questo venga indicato in etichetta. Dai risultati dell'Indagine 2006 COLDIRETTI-ISPO sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione emerge che il 92% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato in etichetta il luogo di allevamento o coltivazioni dei prodotti agricoli contenuti negli alimenti” con un aumento del 6% rispetto allo scorso anno.
Si tratta di un risultato confermato dal fatto che secondo l’indagine la maggioranza degli italiani è disposta a pagare di più pur di assicurarsi l'origine nazionale degli alimenti dopo il ripetersi di emergenze sanitarie, dalla mucca pazza all'influenza aviaria, e il rincorrersi di scandali alimentari, dalla carne agli ormoni del nord Europa all'importazione illegale di riso contaminato da organismi geneticamente modificati. Di fronte a questi comportamenti è necessaria una maggiore responsabilità del sistema produttivo nazionale, dal campo alla tavola, e delle istituzioni superando le resistenze corporative perché è evidente che - ha affermato il presidente della Coldiretti - “chi ha paura della trasparenza ha qualche cosa da nascondere”.
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