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I GAMBERI DELLA LOUISIANA INVADONO IL LAGO DI VARESE: SONO OTTIMI DA MANGIARE, MA FORSE DANNOSI PER L’ECOSISTEMA

Hanno invaso le acque del Lago di Varese riproducendosi in massa, e potrebbero diventare una specialità nei ristoranti della zona: si tratta di gamberi della Louisiana che, importati molto probabilmente per ragioni gastronomiche e poi abbandonati, hanno proliferato nell’ecosistema lacustre, in mezzo a lucci, pesci siluro e crostacei autoctoni, diventando facile preda per i pescatori del Varesotto.

Secondo il Settore Faunistico della Provincia di Varese, gli esemplari - una specie diffusa anche in Florida e in Messico che fra coda e chele può arrivare a una lunghezza di 20 centimetri - per ora non sono un pericolo per il delicato ecosistema. Ma gli esperti tengono attentamente monitorato il fenomeno, perché i crostacei sono ghiotti di uova di pesce e con il tempo potrebbero arrecare danni alla fauna ittica del lago e dei torrenti circostanti. Di carattere aggressivo, facilmente adattabili alle diverse condizioni climatiche, presto hanno soppiantato i crostacei canadesi che vivevano nel lago, riproducendosi in grande quantità.

“I gamberi sono ottimi da mangiare, con il risotto o fritti, ma anche cucinati in molti altri modi” ha detto l’assessore provinciale alla gestione faunistica Bruno Specchiarelli che ieri ha effettuato un sopralluogo al torrente Tinella, uno dei corsi d’acqua più frequentati dai gamberoni. “Non c’è alcun divieto per la raccolta - ha continuato l’assessore - e chi vuole quindi può pescarne quanti ne vuole”. I pescatori del posto non si sono fatti attendere e la caccia al gambero è diventata il passatempo dell’estate. Li raccolgono approfittando della pioggia, quando in cerca di cibo escono dai ruscelli e sconfinano nei prati e nella pista ciclabile che circonda il lago. Come Piergiorgio, un ornitologo della zona, che afferma di essere riuscito a catturare 300 esemplari in una ventina di minuti fra la palude Brebbia e il lago di Varese. A mani nude perché i gamberoni, con le loro chele, sono in grado di rompere facilmente le reti. La novità ha attirato l’attenzione dei ristoratori della zona: molti hanno provato a cucinarli, e si preparano a introdurre nel menu il prelibato crostaceo, assieme ai più classici pesci d’acqua dolce.

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