02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

I GESTORI DELLE MENSE (FIPE-CONFCOMMERCIO): “NO A MULTE PER PAGAMENTI OLTRE 30-60 GIORNI, NOI SPESSO RISCUOTIAMO A 300 GIORNI … CON CREDITI DI 372 MILIONI DI EURO PROPRIO DALLO STATO”

Come può uno “Stato” che paga, in media, a più di 100 giorni (ma anche molto di più in certi casi), a pretendere di multare i soggetti privati che non ne pagano altri a 30 o 60 giorni ? Ecco il ragionamento su cui poggia la richiesta di Angem, Associazione Gestori Mense di Fipe Confcommercio, che chiede al Governo di sopprimere alcuni commi dell’articolo 62 del “dl liberalizzazioni”, dove sono previste multe per chi non paga i fornitori di merci deperibili in 30 giorni, e di altri alimenti entro i 60.

“Se non venisse apportata questa modifica, i gestori delle mense potrebbero trovarsi nella posizione assurda di vedersi comminare una multa da un minimo di 500 a un massimo di 500.000 euro se tardassero a saldare i loro fornitori, ma di dover subire senza battere ciglio i ritardi di pagamento da parte dei loro clienti che sono la pubblica amministrazione, ma anche privati”.

Anche perché, ricorda Angem, L’ammontare dei crediti dei gestori mense è di 700 milioni euro, di cui 372 da parte del “pubblico” (tra Comuni, Regioni, Stato Centrale e amministrazioni varie), e nel 30% dei casi il ritardo supera i 300 giorni (ma ci sono casi limite di 1.140 giorni!). La mancanza di liquidità dovuta a questi ritardi costa alle imprese oltre 30 milioni di euro, che sono gli interessi da riconoscere alle banche per i prestiti da richiedere pur di far fronte ai pagamenti del personale e dei fornitori.

“Come se non bastasse, come risulta da una ricerca del centro studi Fipe, il 75% dei gestori mense crede che la situazione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione sarà destinata a peggiorare nel corso del 2012. Secondo Angem, la situazione è ancora più beffarda quando, come nel caso della Regione Lazio, la pubblica amministrazione subordina il pagamento di un servizio che è già andato oltre la scadenza regolare, alla rinuncia degli interessi (da un 5 a un 10%) dovuti per legge”.

“Mi domando e dico - chiosa Ilario Perotto, presidente Angem - come fa lo Stato a pensare di multare qualcuno che non riceve soldi in tempo proprio dalle strutture dello Stato. Siamo al paradosso dei paradossi”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli