02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

I mercati degli agricoltori? Nel 2016 più di 4 italiani su 10 vi hanno fatto la spesa (l’88% ne vorrebbe uno sotto casa), con un aumento record, dice Coldiretti, del 55% in 5 anni, in controtendenza al calo dei consumi. Per l’83% sono acquisti sicuri

Non Solo Vino
Le verdure di Campagna Amica

Più di 4 italiani su 10 (43%) nel 2016 hanno fatto la spesa dal contadino nei cosiddetti mercati degli agricoltori con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza rispetto al calo dei consumi alimentari dovuto alla crisi. È quanto emerge dall’indagine Campagna Amica su dati Ipr marketing presentata oggi all’incontro sulla “Rivoluzione verde dei mercati contadini” con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini a “Terra Madre Salone del Gusto”, a Torino.

Una crescita ininterrotta da ricondurre, sottolinea la Coldiretti, all’ attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio. L’83% degli italiani considera l’acquisto di prodotti alimentari direttamente nei mercati degli agricoltori sicuro con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso, che l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori e l’88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere più possibilità di scelta ed acquisto.

I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. È stato calcolato infatti che, continua la Coldiretti, un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12.000 chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11.000 chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana, che viaggia per oltre 9.000 km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei.

Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. L’affermarsi di stili di vita salutistici spinge infatti alla ricerca della naturalità anche attraverso la riscoperta dei frutti dimenticati del passato ai quali vengono riconosciute proprietà “medicinali” dalla farmacopea popolare e non, come la pera cocomerina già rappresentata nei quadri rinascimentali e riscoperta per le proprietà antiossidanti, le giuggiole considerate efficaci nell’alleviare gli stati d’ansia, il nervosismo e la depressione o il corbezzolo astringente ed antidiarroico e antinfiammatorio delle vie biliari, del fegato e di tutto l’apparato circolatorio.

“Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita ai mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.

Focus - Coldiretti: Italia leader mondiale per mercati contadini

L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale vanno riferimento oggi quasi 20.000 agricoltori. Emerge da un’indagine della Coldiretti, secondo la quale in pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete di Campagna Amica è composta da 9.030 fattorie, 1.135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200.000 ettari di terreno. Nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Sul piano ambientale grazie alla spesa nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si è ridotta di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno, mentre si stima che, rileva la Coldiretti, almeno 100 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete. Una rete importante anche dal punto di vista turistico con il 70% degli italiani in vacanza durante l’estate 2016 che ha visitato frantoi, malghe, cantine, aziende, sagre, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità.

Focus - Al mercato degli agricoltori di Coldiretti a “Terra Madre Salone del Gusto” c’è anche la caciotta solidale delle mucche sopravvissute al terremotato del Centro Italia

Ad un mese dalle prime scosse per sostenere la ripresa è arrivata per la prima volta a “Terra Madre Salone del Gusto”, l’evento di Slow Food a Torino, la caciotta solidale salva mucche “resa possibile da una mobilitazione straordinaria per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate o chiuse, organizzare la trasformazione nella cooperativa dove è diretto ora gran parte del latte proveniente dalle stalle delle aree terremotate”, da Amatrice a Norcia. L’iniziativa è della Coldiretti. La caciotta della solidarietà è prodotta con il latte di Amatrice, Norcia e Leonessa e viene venduta al prezzo di 10 euro nei mercati di Campagna Amica dove è riconoscibile da una speciale etichetta per il sostegno alle aree terremotate “Aiutaci ad aiutarli”. “Si tratta della prima iniziativa con un impatto economico diretto sul territorio per fermare l’abbandono con il lavoro per la popolazione, che nelle campagne terremotate significa soprattutto salvare le stalle”.

Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarietà, Coldiretti ha aperto anche uno specifico conto corrente (“Coldiretti pro-terremotati”, Iban: IT 74 N 05704 03200 000000127000).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli