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DA DOMANI AL 27 NOVEMBRE

I “mille della Fivi”, i Vignaioli Indipendenti italiani del “Mercato dei Vini” di Bologna

Un “esercito di pace” per la prima volta a BolognaFiere, sempre più hub degli artigiani del vino, che è identità e lavoro quotidiano sui territori

Dalla Tenuta Cavalier Pepe a Villa Bucci, da Cesconi a Pojer e Sandri, da Pieropan a Graziano Prà, da Giovanni Tantini a Le Fraghe, da Arpepe a Dirupi, da Fenech ad Arrighi, da Guado al Melo a Pomona, da Tornesi a Toscani, da Puntozero a Speri: sono solo alcuni dei “mille vignaioli” che, per raccontare come il vino italiano non sia solo un vino che nasce in Italia, ma come rappresenti un territorio e la sua vocazione, prodotto nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente e “connesso” in un complesso sistema di relazioni culturali, economiche e sociali, arriveranno da tutta Italia al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” 2023 della Fivi, all’edizione n. 12, per la prima volta a BolognaFiere (da domani al 27 novembre, con il manifesto firmato da Guido Scarabottolo, omaggio al pittore bolognese Giorgio Morandi), sempre più hub degli artigiani del vino per i quali è identità e lavoro quotidiano sui territori (aspettando anche la “Slow Wine Fair” n. 3, dal 25 al 27 febbraio 2024, organizzata da BolognaFiere e Sana-Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food, ndr). E dove, ci saranno anche personalità del mondo della cultura, del giornalismo, dell’economia o dello spettacolo che interpretano il proprio lavoro mettendo al centro i valori di qualità, originalità, professionalità e l’amore per le cose fatte bene, eseguite con passione e cura artigiana, come il mitico cantautore Elio, al taglio del nastro del Mercato per ricevere il nuovo Premio “Un Vignaiolo come noi”, accanto ad Emidio Pepe, vignaiolo-simbolo d’Abruzzo, per la consegna del Premio “Leonildo Pieropan”, dedicato ad uno dei fondatori della Fivi (e WineNews per raccontare il vino italiano attraverso le loro storie, in un video).
“Dopo le due edizioni di successo della “Slow Wine Fair”, con l’ingresso del “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” della Fivi nel calendario fieristico di BolognaFiere, Bologna si afferma come sede elettiva degli eventi sul vino sostenibile, di eccellente qualità, prodotto con metodi artigianali e del territorio - sottolinea il presidente BolognaFiere, Gianpiero Calzolari - grazie anche a “Marca” e “Sana”, BolognaFiere rafforza il proprio posizionamento come polo espositivo leader nell’agroalimentare, sia nel settore food che nel settore beverage”. “Per noi Vignaioli, il Mercato è un evento di enorme importanza, al quale tutti sono affezionati - spiega Lorenzo Cesconi, presidente Fivi - non è un caso che abbiano risposto in mille, su 1.700 soci, perché è un’occasione unica e inimitabile per incontrarsi e confrontarsi tra colleghi e con il pubblico. Abbiamo scelto Bologna per crescere in modo coerente e adeguato, e dare la possibilità di vivere al meglio questa esperienza. Fivi è un’associazione di rappresentanza che tutela e difende i Vignaioli italiani, non un organizzatore di eventi commerciali. Questo è il valore che sta alle spalle del Mercato, perché il pubblico che verrà a Bologna sa chi si troverà di fronte: vignaiole e vignaioli, coltivatori di vigna e produttori di vino, gli artigiani del vino italiano che si raccontano in prima persona”.
Al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” - promosso dalla Fivi e organizzato da BolognaFiere, con Confcommercio Ascom Bologna e il patrocinio del Comune di Bologna - insieme a 985 vignaioli italiani, ci saranno i produttori della Cevi-Confédération Européenne des Vignerons Indépendants e 29 olivicoltori Fioi, la Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti, che, con la Fivi ha siglato un’alleanza fondamentale tra produttori agricoli. Quattro le masterclass che arricchiranno il programma, in collaborazione con Alma - La scuola internazionale di cucina italiana, dedicate a quattro importanti vitigni autoctoni italiani, raccontati dalla viva voce dei vignaioli dei rispettivi territori, dal Fiano di Avellino, con una verticale di Vigna della Congregazione, lo storico vino di Villa Diamante (con la produttrice Serena Gaita che dialogherà con Luigi Maffini, vignaiolo in Campania; in degustazione: Fiano di Avellino Docg Vigna della Congregazione 2017/18/19/20/21), al Lambrusco, di cui parlerà Camillo Favaro, vignaiolo in Piemonte (in degustazione: Lambrusco di Sorbara Doc LaRiserva 2021 di Paltrinieri, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Federico di Cavaliera, Lambrusco di Sorbara Doc Metodo Ancestrale Baby Magnum 2021 di Marchesi di Ravarino, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Canova di Fattoria Moretto e Lambrusco di Sorbara Doc Metodo Classico Brut Nature Ring Adora Rosé 2018 di Podere il Saliceto); dal Pigato U Baccan di Bruna (che vedrà dialogare il produttore Roberto Germani con Paolo Trimani della storica enoteca Trimani di Roma; in degustazione: Pigato Riviera Ligure di Ponente Doc U Baccan” 2016/17/19/20/21), all’Aglianico del Vulture con il Damaschito di Grifalco (con il produttore Andrea Piccin che dialogherà con Angela Fronti, vignaiola in Toscana; in degustazione: Aglianico del Vulture Superiore Docg Damaschito 2015/16/17/18/19). E rispetto alle precedenti edizioni del Mercato, le migliorie riguardano anche lo shopping dei vini acquistabili - 8.000 le etichette che saranno in assaggio - grazie agli immancabili e ormai iconici carrelli: in fiera sarà attivo un servizio spedizioni, che consentirà al pubblico di farsi recapitare direttamente a casa le bottiglie acquistate.
Altra novità dell’arrivo a Bologna è un ricco programma di eventi per coinvolgere attivamente la città nel clima di festa del Mercato, con “Fuori Mercato”, tra i quali domani sarà “La notte bianca dei Vignaioli”, nella quale ogni ristoratore ospiterà un Vignaiolo Fivi, dando così vita a tanti momenti speciali all’insegna dei vini artigianali e del territorio. E, in occasione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne”, infine, che ricorre sempre domani, al Mercato ci sarà anche la “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna, che promuoverà una raccolta fondi per sostenere i propri sforzi, e per ricordare la necessità di impegnarsi quotidianamente, con piccoli e grandi gesti, per costruire un mondo più giusto e inclusivo.

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