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I pastori sardi, con greggi e trattori al seguito, domani lasciano le campagne per “invadere” Cagliari e difendere il lavoro, le stalle ed i pascoli dal calo dei prezzi del latte e dal falso pecorino che mette in ginocchio le produzioni locali

Alla vigilia della stagione turistica migliaia di pastori sardi con greggi al seguito e trattori lasciano le campagne per difendere il lavoro, gli animali, le stalle ed i pascoli custoditi da generazioni messi a rischio dalle speculazioni: appuntamento domani alla Fiera di Cagliari, per “difendere una tradizione secolare che - come spiega la Coldiretti - dopo il fallimento dello sviluppo industriale, rappresenta il vero valore aggiunto per il rilancio l’economia, il lavoro ed il turismo”. A scatenare la mobilitazione, lo scandalo del pecorino romeno avariato diretto in Sardegna sequestrato in questi giorni dalle forze dell’ordine, che ha definitivamente fatto perdere la pazienza ai pastori dell’isola, ai quali il latte di pecora viene pagato il 30% in meno rispetto al 2015, mentre arriva sul mercato formaggio taroccato di bassa qualità da offrire ai turisti dell’Isola, come dimostra lo studio della Coldiretti su “Pecorino Made in Italy sotto attacco”.

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