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IL FUTURO NEL PIATTO

I pediatri italiani dicono no al cibo sintetico: firmata la petizione Coldiretti e Filiera Italia

Secondo i sondaggi 7 italiani su 10 non si fidano di alimenti creati in laboratorio. Ma le multinazionali ci stanno investendo in tutto il mondo
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Carne in laboratorio (nella foto di Fly via Unsplash)

I pediatri italiani, 5.000 professionisti che seguono 4,5 milioni di bambini, scendono in campo contro il cibo sintetico: la Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha sottoscritto oggi la petizione Coldiretti e Filiera Italia per il divieto di alimenti prodotti in laboratorio, e si attiveranno per raccogliere firme in tutti i loro ambulatori, coinvolgendo le famiglie e informando i genitori sul rischio che i figli correrebbero assumendo un cibo i cui effetti a medio e lungo termine sono ancora ignoti.
Non è un caso che ben 7 italiani su 10 (68%) non si fidino del cibo creato in laboratorio con cellule staminali in provetta, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè. Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche”, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, che rischiano presto di inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici. Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio, gli italiani mettono in cima il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%), mentre al secondo posto ci sono consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che il cibo artificiale non avrà lo stesso sapore di quello vero (42%), ma c’è anche chi teme il suo impatto sulla natura (18%).
La firma dell’accordo è avvenuta nel vertice Coldiretti a Roma, a Palazzo Rospigliosi, alla presenza di Ettore Prandini, presidente Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, Luigi Scordamaglia, consigliere delegato Filiera Italia, e i rappresentanti della Fimp. Nel vertice è stato sottolineato il livello raggiunto dal sistema sanitario italiano, la forte azione di prevenzione derivante da una corretta alimentazione e da stili di vita salutari puntando sull’origine dei prodotti 100% italiani, grazie alla filiera agroalimentare nazionale e l’importanza della dieta mediterranea nei primi tre anni di vita del bambino.
Per la carne da laboratorio, secondo Coldiretti, la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. “Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali, che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione - afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che - siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.
Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto, sostenuti da diversi protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore Google), da Peter Thiel (co-fondatore PayPal) a Marc Andreessen (fondatore Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). Sulla carne artificiale solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni.

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