--IMG --I ponti di primavera “risvegliano” la vacanza in campagna, tra il 25 aprile e il Primo maggio la resiste al crollo dei viaggi causato dalla crisi. Ma vince soltanto la ristorazione, con 350.000 presenze attese, mentre i soggiorni non supereranno quota 130.000 e in 3 casi su 4 non si va oltre la singola notte. Turismo Verde, l’associazione nazionale agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori scatta la fotografia dell’attività turistica in campagna per festività primaverili.
Da una parte, spiega Turismo Verde, l’agriturismo “incassa” bene i tagli degli italiani al capitolo “vacanze”, complici i prezzi rimasti invariati rispetto all’anno scorso, gli invitanti “last minute” e i pacchetti personalizzati. Dall’altra però le prenotazioni si concentrano soprattutto sulla ristorazione, per cui tra il 25 aprile e il Primo maggio si stimano 350.000 presenze, a dispetto dei soggiorni, che si fermeranno presumibilmente a quota 130.000. E in 3 casi su 4 non andranno oltre la singola notte. Le famiglie italiane che, nonostante tutto, non rinunciano a viaggi e svago continuano a scegliere la soluzione “agriturismo”, alternativa ideale alla vacanza tradizionale, sottolinea Turismo Verde, perché meno cara e più “ecofriedly”, con la sua capacità di conciliare il contatto con la natura, la voglia di benessere e le tradizioni enogastronomiche.
Ma se la campagna resta una delle mete preferite degli italiani nei ponti di primavera, la vacanza verde diventa sempre più spesso una “toccata e fuga”. E nel 66% dei casi, continua l’associazione agrituristica della Cia, si opta per mete facilmente raggiungibili, che permettano di fermarsi in agriturismo solo per il pranzo, o magari per trascorrerci la giornata, ma rientrando a casa per la notte. È per questo, conclude Turismo Verde, che ci si aspetta il “pienone” per i pasti del 25 aprile e del primo maggio, mentre molto più “ristrette” sono le aspettative degli operatori per il week end, visto che saranno davvero pochi a permettersi di partire per più di un giorno.
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