I problemi nel lavoro stagionale in agricoltura dovuti al sistema, largamente criticato da molti nel settore, dei nuovi voucher, sembrerebbero essere stati risolti: secondo la Coldiretti infatti sono state superate le difficoltà tecniche che di fatto ne hanno impedito l’utilizzo, grazie all’aggiornamento (dopo mesi) della piattaforma Inps, che permette la semplificazione prevista dal legislatore per le sole imprese agricole, ovvero quella di effettuare un’unica comunicazione per una prestazione non superiore a tre giorni. Così pensionati, disoccupati e studenti potranno lavorare nella raccolta delle uve rimaste, delle olive, delle castagne, delle mele e delle pere, solo per citarne alcune.
L’impiego dei voucher in agricoltura, sottolinea la Coldiretti, era rimasto praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito.
In agricoltura, conclude la Coldiretti, sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo sull’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380.000 giornate di lavoro, che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.
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