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MADE IN ITALY

I ristoranti italiani all’estero sono ben 600.000, ma solo 4 su 10 lo sono davvero

Fipe: il resto è Italian Sounding che vale oltre 100 miliardi l’anno. “Real Italian Restaurants” è la prima piattaforma che certifica quelli autentici

Nel mondo ci sono qualcosa come 600.000 ristoranti che si definiscono italiani, secondo la Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Ma solo 4 su 10 rispettano i criteri minimi: chef formato in Italia, gestione italiana e utilizzo di ingredienti autentici. Il resto appartiene al fenomeno dell’Italian Sounding, che vale oltre 100 miliardi di euro l’anno e sfrutta nomi e simboli tricolori senza alcun legame reale con la tradizione. Una distorsione che altera la percezione globale della cucina italiana e danneggia l’economia nazionale. Difendere la vera cucina non è solo orgoglio: significa proteggere un patrimonio culturale ed economico da 228 miliardi di euro, oggi minacciato da imitazioni e falsi italiani. Ma per mettere ordine nasce Real Italian Restaurants, la prima piattaforma che certifica i locali autentici con controlli rigorosi su proprietà, formazione e provenienza dei prodotti.
L’idea è di Orazio Salvini, fondatore della rete, che dopo l’ennesima cena in un ristorante italiano all’estero, ha analizzato i dati scoprendo che le ricerche online per “ristoranti italiani” registrano volumi altissimi, ma l’offerta è dominata da locali “falsi italiani” privi di qualsiasi filtro di qualità. Il progetto punta anche a negozi e distributori, creando directory certificate e una rete di Local Ambassador: italiani all’estero che segnalano ristoranti veri e organizzano eventi. “A Madrid, in 48 ore, sono arrivate 60 candidature da professionisti italiani espatriati”, racconta Salvini.
Ma, come sappiamo, il problema non riguarda solo la ristorazione: secondo Coldiretti, 2 prodotti agroalimentari su 3 venduti all’estero sono imitazioni. Gelaterie, gastronomie e negozi sfruttano il brand Italia senza rispettarne gli standard. Per questo motivo, Real Italian Restaurants sta espandendo il proprio ecosistema anche a queste categorie, creando directory certificate di distributori di prodotti italiani e di negozi specializzati autentici. L’obiettivo è costruire una rete completa a supporto dell’autenticità del made in Italy gastronomico. L’Italian Sounding è ormai un problema globale: crea confusione, danneggia l’economia italiana e svuota di significato una delle cucine più amate al mondo. Difendere l’autenticità non è un vezzo patriottico: è una questione di trasparenza, valore economico e tutela culturale. E per farlo servono strumenti chiari e consapevolezza da parte di chi viaggia, compra o sceglie un ristorante, afferma la rete.
I ristoratori italiani all’estero sono spesso sottostrutturati: hanno siti obsoleti, presenza social basica, nessun supporto digitale adeguato. Vogliamo essere il ponte che mancava: dare loro visibilità e strumenti, e allo stesso tempo aiutare i consumatori a riconoscere chi porta davvero l’Italia nel piatto”, conclude Orazio Salvini.

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