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I SALUMI ITALIANI SEMPRE PIU' AMATI ALL'ESTERO: CRESCE L'EXPORT, +8% IN QUANTITA' E +7,7% IN VALORE. VENDITE ALLE STELLE IN FRANCIA, GERMANIA, AUSTRIA E GRAN BRETAGNA

Godono sempre di ottima salute le esportazioni di salumi italiani all'estero. Secondo i dati recentemente diffusi da Istat ed elaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni), la crescita della domanda di salumi tipici italiani sui mercati esteri nel primo trimestre del 2006 è pari al +8% in volume (22mila tonnellate eportate), per un corrispettivo di 159 milioni di euro (+7,7%). I mercati di riferimento restano quelli di sempre: Francia, Germania, Austria e Regno Unito, che hanno fatto registrare risultati addirittura superiori alla media del periodo, con incrementi a due cifre.
La Francia si conferma il primo Paese destinatario di esportazioni in quantità, con 5.775 tonnellate, pari a un valore di oltre 37 milioni di euro, con una forte preferenza per i prosciutti crudi, che con un incremento del 15,6% per 3.821 tonnellate, rappresentano oltre un terzo del totale delle esportazioni del prodotto. Bene anche la Germania, che con un incremento dell'11,6% in quantità e del 6,6% in valore, si conferma al secondo posto come Paese di riferimento per le quantità, ma al primo per il valore (37,2 milioni di euro contro i 37 della Francia). Tornano positive, dopo due anni difficili, anche le esportazioni verso l'Austria, che con un brillante +16,7%, si conferma terzo mercato per le nostre aziende. Ottime performance del prosciutto crudo e speck (+24,6%) e del prosciutto cotto (+34,4%). Bene, in ambito Ue, anche le esportazioni verso il Regno Unito (+12,5%) e il Belgio (+10,2%). Tra i mercati extra-Ue si segnalano la crescita di Giappone e Croazia (rispettivamente +12,2% e +14,3%), mentre calano gli invii verso Svizzera (-9,2%) e Usa (-5,1%).
Il ruolo trainante dell'export è esercitato dai prosciutti crudi, che hanno superato la soglia delle 10mila tonnellate nel periodo di riferimento, facendo registrare un +12,7% in quantità e un +6,8% in valore (85 milioni di euro). Bene anche i salami, he dopo aver chiuso brillantemente il 2005, hanno iniziato il 2006 con aumenti ancora importanti: +6,2% in quantità e +7,1% in valore. Periodo non facile, invece, per gli insaccati cotti: la mortadella scende del 2,3% in quantità e dell'1,9% in valore. Molto bene il prosciutto cotto, che raggiunge le 2mila tonnellate di prodotto esportato (+18,1%) per un valore di quasi 12 milioni di euro (+18,2%). Crescono infine anche la pancetta, +12,9% in quantità e +11,4% in valore, e la bresaola, 11,8% in quantità e +20,8% in valore: una performance che, rileva Assica, potrebbe essere ben migliore in assenza sia dei blocchi import operati da diversi Paesi contro la Bse sia della difficile situazione di acquisto della materia prima.

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