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I SEMI DI TUTTO IL MONDO PER SALVARE LA BIODIVERSITA’: PRESENTATO A TORINO IL MANIFESTO CON LE LINEE GUIDA E I PRINCIPI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA

Una serie di principi cui attenersi per la salvaguardia della biodiversità, la libertà degli agricoltori, il rispetto della vita. E’ questo il contenuto del “Manifesto sul futuro dei semi”, presentato al Salone del Gusto di Torino alla presenza di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, di Vandana Shiva, presidente della Commissione Internazionale sul Futuro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, di Susanna Cenni, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, e del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Il manifesto, redatto in quattro lingue, è stato distribuito a tutti i rappresentanti di Terra Madre, insieme al Manifesto sul futuro del cibo redatto in tutte le lingue ufficiali del Salone del Gusto.

I semi, concretizzazione della diversità biologica e culturale, miniera per la futura evoluzione della vita, simbolo della vita stessa, sono oggi sotto assedio. Le risorse genetiche delle specie coltivate si riducono al ritmo dell’1-2% annuo (FAO, 1993) e si stima che dall’inizio del ‘900 ad oggi sia già stato perso circa il 75% della diversità delle colture agricole.
E durante la presentazione è avvenuto un simbolico scambio di semi fra Viviano Venturi, coltivatore custode toscano, che ha donato il seme di varie specialità autoctone, dal fagiolo zolfino al cavolo nero, e Iwaski Masatoshi e Yoshida Tomoko, due produttori giapponesi che hanno offerto semi del Paese del Sol Levante. «Occorre che la sensibilità verso questi temi di tutela della biodiversità e della libertà degli agricoltori sia diffusa – ha detto il Ministro Pecoraro Scanio – un’attenzione non solo istituzionale ma che parta dai cittadini, perché non c’è miglior modo di tutelare l’ambiente che recuperare e rendere forte la titolarità sui diritti».

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