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I SINDACATI DEGLI AGRICOLTORI CONTRO LA RIFORMA DEL LAVORO: “STAGIONALE E OCCASIONALE NON SONO LA STESSA COSA”. E FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL ANNUNCIANO 8 ORE DI SCIOPERO PER IL 28 APRILE: “LA NORMA È SBAGLIATA E VA CAMBIATA”

“Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro presentato al Senato dal Governo, nel definire il campo di applicazione del lavoro accessorio (articolo 11), lo estende a tutti i lavoratori agricoli e a tutte le imprese. Con questa norma, salterebbero i “paletti”, definiti con il precedente governo, che coinvolgevano solo alcune categorie di prestatori d’opera (pensionati, studenti) e determinate attività lavorative, considerate come occasionali”. Con questa motivazioni i sindacati agricoli Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, hanno proclamato mobilitazione 8 ore di sciopero per il 25 aprile.

“Si tratta di una scelta tragica - si legge in un comunicato congiunto - per un settore in cui il 90% della manodopera è occupata a tempo determinato e per la quale i 5.000 euro di importo massimo del lavoro accessorio corrispondono a 120 giorni di lavoro. Con questa norma il Governo condanna un milione di persone alla più totale precarietà e alla impossibilità di ottenere, al termine della vita lavorativa, una pensione anche minima”.

Un testo che per i sindacati va cambiato, e per sostenere le loro opinioni Fai, Flai e Uila hanno anche “chiesto una immediata audizione con la commissione lavoro del Senato, con i relatori del disegno di legge e con tutti i gruppi parlamentari”.

“Al pari della vicenda dei lavoratori esodati, la norma sul lavoro accessorio, introdotta nel disegno di legge presentato al Senato, fa venire il dubbio che il Governo non riesca a valutare appieno le conseguenze reali dei provvedimenti che intende adottare”, ha detto il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, aggiungendo che “colpisce inoltre come, a distanza di meno di un mese, la dichiarata scelta del Ministro del Lavoro Fornero di voler restringere il campo di applicazione dei voucher (formulata nella prima bozza della proposta di riforma del mercato del lavoro) abbia subito una brusca virata di 180 gradi. L’equivoco di fondo, in cui a nostro avviso è incorso il Ministro sta nel considerare come “meramente occasionale” il lavoro stagionale in agricoltura che, al contrario, rappresenta il 90% dell’attività subordinata svolta continuativamente nel comparto e riguarda un milione di lavoratori”.

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