Questa volta a far arrabbiare i francesi non siamo stati noi italiani come nella canzone “Bartali” di Paolo Conte, ma i più compassati tedeschi che hanno escluso uno dei simboli della gastronomia transalpina, il foie gras, dalla fiera alimentare di Colonia, una delle più importanti del mondo, scomodando addirittura i vertici del governo di Parigi.
Il ministro dell’agricoltura Bruno Le Maire ha scritto al suo omologo tedesco, Ilse Aigner, per protestare contro questa “inaccettabile” messa al bando, che vieta ai produttori francesi di foie gras di esporre a Colonia. “Per la filiera francese del foie gras è importante essere presente in un salone visitato da numerosi compratori, in un periodo che precede le feste di fine d’anno.
In ogni caso, se questa esclusione fosse confermata, non posso pensare di partecipare all’inaugurazione” del salone, scrive Le Maire nella missiva, rivelata dall'agenzia France presse.
Già venerdì, una decina tra produttori e rappresentanti locali del sud-est della Francia ha deplorato la messa al bando del foie gras dal salone di Colonia, che si terrà dall’8 al 12 ottobre, ottenuta dopo le pressioni di militanti che si oppongono al sistema di preparazione del prodotto, ottenuto con l’alimentazione forzata delle oche attraverso un tubo metallico che somministra ai volatili una quantità di cibo fino a otto volte superiore rispetto alla loro “dieta normale”.
Le Maire ricorda alla ministra tedesca che la Francia applica “rigorosamente tutta la normativa comunitaria sul benessere animale”. I prodotti che rispettano queste norme, aggiunge, dovrebbero avere “tutti accesso” alla fiera. E questo “genere di divieti sono ingiustificati”, conclude Le Maire.
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