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ICE: DANNO 4 MILIARDI DI DOLLARI DA FALSO “MADE IN ITALY”: NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO IL “WINE & FOOD” E’ SECONDO SOLO ALL’ARTE

Ai consumatori dell’area americana i prodotti italiani piacciono al punto che sono nate innumerevoli imitazioni che stanno sottraendo quote consistenti di mercato all’autentico made in Italy.
“Se la quota di prodotti autentici italiani venduta fosse del 25% rispetto ai prodotti Italian Sounding (le imitazioni) - ha detto il presidente dell’Ice Ugo Calzoni - le nostre imprese si garantirebbero un fatturato aggiuntivo di oltre 500 milioni di dollari”.
Ad esempio - è emerso al convegno “Autenticità e imitazione dei prodotti italiani in Nord America” - il 97% dei sughi per pasta “all’italiana” venduti sul mercato nordamericano sono pure e semplici imitazioni, così come il 76% dei pomodori in scatola. Poi ci sono i Parmesan, i Reggianito (in gran parte grattuggiati) e il Parma Ham (quasi sempre affettato) che con i Dop emiliani non hanno nulla da spartire.
Cifre clamorose quelle che emergono dalla ricerca commissionata dall'Ice di New York e dalla Camera di commercio di Parma per censire i prodotti italian sounding e “mappare” il fenomeno delle produzioni imitative italiane valutando il loro peso nei mercati di Stati Uniti, Canada, Messico rispetto ai prodotti autentici. New York, Boston, Miami, Washington, Phoenix, Los Angeles, San Francisco, Seattle, Chicago, Toronto, Montreal e Città del Messico sono state le città su cui si è concentrata l'indagine, con rilevazioni approfondite condotte nei supermercati e negli speciality store.
Il mercato del “cibo italiano” vale oltre 6 miliardi di dollari ma solo 2 miliardi sono fatturati con veri prodotti italiani, la fetta maggiore della torta (4 miliardi di dollari) finisce nelle tasche degli imitatori.

La curiosità - Il made in Italy è secondo solo all’arte
C’é un immagine dell’Italia più forte nel mondo di quella che hanno gli italiani stessi. A sottolinearlo è Fedagri-Confcooperative sulla base di una indagine di Nomisma su un campione di cittadini di Cina, Svezia, Usa e Russia dalla quale emerge che l’associazione tra l’Italia e la categoria “cibo e vini” risulta sempre presente tra le prime immagini evocate. In tutti e quattro i Paesi, tale rappresentazione risulta sempre tra i primi tre elementi citati, con particolare rilevanza negli Stati Uniti dove quasi un intervistato su due (46%) all’immagine dell’Italia associa l’evocazione dei cibi e dei vini del nostro Paese. In Svezia, tale risultato arriva al 40%, in Cina raggiunge il 15% e in Russia il 12%. Un’altra indagine condotta sui giornalisti stranieri corrispondenti dall'Italia (dell'Europa Occidentale, Orientale, Russia, Cina, Usa, America Latina e Giappone) evidenzia, anche in questo caso, un’immagine del Paese fortemente connessa al tema del cibo e dei vini, individuandolo come fattore più importante di riconoscibilità secondo solo alle città d’arte.

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