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IERI SERA, A “PORTA A PORTA”, NEL “SALOTTO D’ITALIA”, SI È PARLATO DI VINO: VIRTÙ, STILI DI CONSUMO, PROBLEMI LEGATI ALLA GUIDA, ETILOMETRO ...

Alcol e guida, differenza tra vino e altre sostanze, consumo consapevole e nutrizione, sono stati i temi di ieri, a “Porta a Porta”, condotto da Bruno Vespa, buon appassionato ed esperto di vino, di cui hanno dibattuto gli ospiti, tutti con un bicchiere in mano, pronti a sottoporsi agli alcol test della Polizia Stradale nella puntata. Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha difeso il nettare di Bacco, “che in Italia è anche cultura e tradizione”, e ha ribadito che, con 2 bicchieri di vino non si è ubriachi (e l’etilometro di fine puntata gli ha dato ragione), sottolineando come lo stato di “ebbrezza” sia la causa di solo il 2% degli incidenti stradali. Il professor Giorgio Calabrese, nutrizionista di fama internazionale, ha difeso le virtù del vino, proponendo una regola dichiaratamente “non scientifica ma di buon senso”: se si beve e poi si guida, aspettiamo un’ora per ogni bicchiere prima di ripartire. In studio anche Carmelo Rizzo, altro importante nutrizionista italiano, che ha parlato di “genetica e alimentazione” e di come ognuno reagisca in maniera diversa all’alcol (spunto per rivalutare l’etilometro come strumento di misurazione con parametri standardizzati per tutti), e Valentino Patussi, professore del Centro alcologico della Regione Toscana, per il quale non solo il nettare di Bacco non è un alimento, ma basta anche 0,1 grammi di alcol per litro di sangue per alterare le capacità di guida. Patussi, più volte in disaccordo con i colleghi Calabrese e Rizzo, ha tenuto a ridimensionare, con ricerche scientifiche a suo sostegno, molte delle tesi sulle capacità “farmacologiche” del vino (per esempio, il resveratrolo nel rosso è un antiossidante, ma “perché un uomo abbia gli stessi effetti benefici dei topi da laboratorio dovrebbe bere, 270 litri di vino al giorno”), senza demonizzarlo, ricordandone l’aspetto culturale, il piacere gustativo che offre, ma senza spingersi oltre, e dicendo a chiare lettere, “se si guida o si fanno alcuni tipi di lavoro, non si beve”. Insomma, nessuna soluzione nuova al problema. Il dibattito resta aperto.

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