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IL 2013 CONSOLIDA L’EGEMONIA DEL MADE IN ITALY CASEARIO SULLA FRANCIA, CON UN BALZO IN AVANTI DEL 7,6% DELL’EXPORT DI FORMAGGI VERSO IL PAESE D’OLTRALPE, DOVE LE SPEDIZIONI HANNO SUPERATO 67.000 TONNELLATE. A CONFERMARE I RISULTATI POSITIVI È L’ISMEA

Non Solo Vino
La stagionatura dei formaggi

Il 2013 consolida l’egemonia del made in Italy caseario sulla Francia, con un balzo in avanti del 7,6% dell’export di formaggi verso il paese d’Oltralpe, dove le spedizioni hanno superato 67.000 tonnellate. A confermare questi risultati positivi è l’Ismea che aggiunge che il fatturato all’estero del made in Italy, in totale, ha superato i 2 miliardi di euro con 322.000 tonnellate spedite e un incremento in volume del 7,4% in volume e del 4,2% in valore.
La Francia rappresenta da tempo il primo sbocco commerciale per formaggi e latticini italiani, con le spedizioni cresciute dal 2004 ad oggi a un ritmo annuo di quasi il 7%. Tuttavia, a fronte di un ulteriore progresso dell’export italiano, le importazioni di formaggi francesi non hanno mostrato nel 2013 sostanziali variazioni, mantenendosi attorno alle 48.000 tonnellate. L’export, in ulteriore espansione, continua a rappresentare un importante stimolo per la produzione casearia nazionale in un contesto di forte stagnazione della domanda interna. Negli ultimi dieci anni le esportazioni del settore sono quasi duplicate in valore, facendo segnare un incremento di circa il 50% in volume.
Tra le diverse tipologie, la migliore performance, sia in termini quantitativi (+15%) che monetari (+16%), è andata ai formaggi freschi, inclusi i latticini. Aumenti a due cifre si registrano anche per i formaggi semiduri, con miglioramenti del 14% in volume e del 15% in valore. Per i duri, che in fatturato rappresentano la quota di gran lunga più significativa, a un 4% di aumento delle spedizioni ha corrisposto un più 1% dei corrispettivi monetari. In particolare, l’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano è cresciuto dell’8%, seppure a fronte di un valore immutato rispetto al 2012 (769 milioni di euro). Al contrario, il Pecorino è lievitato in termini di ricavi del 4,4%, mentre i quantitativi esportati si sono ridotti del 6,4% su base annua.
Tra i principali mercati di destinazione, oltre ai progressi in Francia si registra un maggior fatturato in Germania (+10,4%), mentre frena in giro d’affari in Usa (-2%). Tra i mercati più promettenti, Ismea segnala l’ottima performance in Russia (+35%), in un’annata decisamente favorevole per le vendite anche in Slovenia (+37%) e Polonia (+21%).

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