Che siano gli ultimi calici al 2022 che si chiude, o i primi al 2023 che parte, tra attese, sogni, preoccupazioni e speranze, i brindisi, a cavallo tra la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo, “chiamano” le grandi bollicine d’Italia e del mondo. E se l’allure del prestigio dello Champagne non è messa in discussione, il Belpaese è protagonista anche con le sue bollicine ha conquistato il mondo, tra Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Prosecco Doc, tra Asti e Alta Langa, tra Franciacorta e Trentodoc, tra Oltrepò Pavese e le sempre più numerosi e qualitativamente valide espressioni spumeggianti dei vitigni autoctoni, dal Nord a Sud. In ogni caso, gli spumanti sono il vini del momento: se lo Champagne, a fine 2022, avrà battuta il record dei 5,7 miliardi di giro d’affari alla produzione toccato nel 2021, secondo le previsioni dell’Union des Maisons de Champagne, le esportazioni delle bollicine tricolore dovrebbero superare per la prima volta i 2 miliardi di euro in valore, un quarto del totale italiano (proiezioni Coldiretti su dati Istat).
D’altronde, tra qualità crescente, leggerezza, semplicità di abbinamento e non solo, sono vini in linea con “lo spirito del tempo” che stiamo vivendo, perchè, come ricordato, a WineNews, dall’antropologo Marino Niola, “dietro al successo degli spumanti c’è la voglia di trovare motivi a cui brindare anche in un momento di grande incertezza e preoccupazione come questo”. E se ancora vi chiedete cosa stappare, augurandovi di farlo con chi vorrete e con quello che più vi piace, i consigli, come già successo per il brindisi di Natale, li abbiamo affidati ai quasi 50.000 follower del nostro profilo Instagram @WineNewsIt, selezionando, in maniera matematica, quelli con più “like” tra i tanti recensiti sulle nostre newsletter di degustazione, “I Vini di WineNews”, settimanale, e “I Quaderni di WineNews”, mensile con monografie sui territori più importanti del vino italiano. Con una sezione di 12 etichette, idealmente una dedicata ad ogni mese dell’anno.
Si parte, così, con il più gettonato che è l’Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs 2016 di Giuseppe Contratto, uno dei nomi storici del territorio, per poi andare in Champagne, con brand di primissimo piano: dal Brut Cristal 2014 di Louis Roederer al Brut Blanc de Blancs Grande Couvée di Encry (maison di proprietà italiana, caso quasi unico, guidata da Enrico Baldin e di Nadia Nicoli), dal Brut Majeur Extra Age di Ayala al Brut Blanc de Blancs Prestige di Diebolt-Vallois, fino al Brut Rosè Vintage 2015 di Pol Roger. Poi si torna in Italia, ancora in Alta Langa, con l’Extra Brut Millesimo2mila17 di Marcalberto, per passare al Trentodoc, con il Pinot Bianco Extra Brut 2018 di Pisoni. Ancora un calice di Champagne, con il Brut Nature Premier Cru Esprit de Vrigny di Roger Coulon, prima un calice che arriva dai territori più pregiati del Prosecco Docg, come il Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Col San Martino 70th Anniversario 2017 della griffe Bortolomiol. Poi ancora Trentodoc con due top brand del territorio, dove nel segno della qualità convivono grandi cooperative, come Mezzacorona, che attraverso la cantina Rotari produce, tra gli altri, il Trentodoc Brut Rosé Alperegis 2015, e piccoli artigiani di grande spessore, come Maso Martis, in lista con il Trentodoc Brut Rosé de Noir Monsieur Martis 2017. Cin cin, e buon anno!
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