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Il brindisi di Natale secondo i follower di WineNews: ecco i vini più amati del 2022 su Instagram

Le 25 etichette con più like di quest’anno: al primo posto Giuseppe Quintarelli, seguito da Solaia (Antinori) e Ornellaia (Frescobaldi)
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Il brindisi di Natale per i follower Winenews: i vini più amati del 2022 su Instagram

Tra le tante classifiche e wish list dei brindisi di Natale, noi ve ne suggeriamo una in versione social: sono i 25 vini che hanno ricevuto più like sul profilo Instagram di Winenews (@winenewsit) nel 2022, tra quelli via via recensiti sulle nostre newsletter di degustazione, “I Vini di WineNews”, settimanale, e “I Quaderni di WineNews”, mensile con monografie sui territori più importanti del vino italiano, aggiudicandosi così una sorta di “imprimatur” di qualità che arriva dai quasi 50.000 followers che seguono il nostro account. Una platea vasta e in continua crescita composta non solo da wine lover di tutto il mondo, ma anche da addetti ai lavori: produttori, giornalisti, buyer, sommelier e ristoratori.
Analizzando da vicino la classifica, al primo posto troviamo il Valpolicella Classico Superiore 2014 Giuseppe Quintarelli, cantina veneta entrata a pieno titolo nell’olimpo dei classici, qui con una delle sue etichette più rappresentative. In seconda posizione, si piazza il Solaia 2018 Marchesi Antinori, Supertuscan ormai diventato una vera e propria icona dell’enologia internazionale, concepito alla sua nascita da Giacomo Tachis e prodotto da una delle famiglie del vino più antiche e importanti del Belpaese. Al terzo posto, c’è Ornellaia 2019 Tenuta Ornellaia, uno dei vini-simbolo della denominazione bolgherese e griffe osannata dagli appassionati di tutto il mondo, di proprietà del Gruppo Frescobaldi. Ancora Toscana alla posizione n. 4 con il Brunello di Montalcino 2016 Il Marroneto, cantina in grande ascesa tra la critica italiana ed internazionale. Il Piemonte si affaccia al n. 5 con il Barolo Francia 2017 Giacomo Conterno, vino di culto della cantina con sede a Monforte d’Alba, annoverato tra i classici della denominazione. La Ribolla Gialla 2017 Radikon, prodotta dal figlio di uno dei fondatori degli orange wine, è in posizione n. 6, seguita dal Barolo Bussia 2017 Prunotto marchio di una cantina dalla lunga storia langarola, fondata nel 1922 e oggi di proprietà di Antinori. In posizione n. 8 c’è il Massetino 2020 Masseto, “second” vin che nasce dalla selezione realizzata per il “fratello” maggiore Masseto, cult made in Toscana. Al n. 9 il Primitivo Es 2019 Gianfranco Fino, punta di diamante di quest’azienda del Salento che sta scrivendo la storia recente della Puglia enoica. Il Lodovico 2018 Tenuta Biserno, prodotto nella tenuta del bolgherese nata nel 2001 e che ha di fatto riunificato la famiglia Antinori, si colloca al n. 10.
A seguire il Barolo Arione 2017 Giacomo Conterno, intrigante interpretazione del cru omonimo della cantina piemontese che fa il bis in classifica. In posizione n. 12 troviamo il Barolo Mosconi 2017 Pio Cesare, prodotto da una delle firme più note delle Langhe, con una cantina storica poggiata sulle antiche mura romane della città di Alba. In posizione n. 13 il Rubesco 2019 Lungarotti, classica etichetta (a base di Sangiovese e Colorino) di una delle cantine maggiormente rappresentative dell’enologia umbra. Al n. 14 il Brunello di Montalcino Riserva 2016 Fattoria dei Barbi, cantina storica della denominazione, recentemente consacrata ai vertici mondiali dal secondo posto ottenuto nella “Top 100”, classifica internazionale della rivista Usa “Wine Spectator”. A seguire l’Alta Langa Pas Dosè Blanc de Blancs 2016 Giuseppe Contratto, cantina storica nata nel 1867, oggi in mano alla famiglia Rivetti, di base nelle Langhe. Al n. 16 si piazza il Brunello Poggio all’Oro Riserva 2015 Castello Banfi, un must per l’azienda che ha segnato la storia della denominazione di Montalcino, uno dei brand del vino italiano più conosciuti nel mondo. Alla posizione n. 17 c’è il Fiorduva 2020 Marisa Cuomo, “chicca” enologica che nasce da straordinari vigneti posti su terrazzamenti sul golfo di Salerno.
A seguire il Nerello Mascalese 2019 Alberelli di Giodo, prodotto nella cantina siciliana dell’enologo Carlo Ferrini e della figlia Bianca, che affianca quella di Montalcino. Posizione n. 19 per l’Amarone Maternigo 2016 Tedeschi, eccellenza della Valpolicella, frutto di un’azienda che da sempre fa della ricerca e della sperimentazione, anche con l’Università di Verona, la sua cifra identitaria. Il Brunello di Montalcino 2017 La Cerbaiola/Salvioni è al n. 20, confermandosi un evergreen, grazie alla sua riconoscibilità pur nelle diverse declinazioni delle annate. Ancora Toscana al n. 21 con il Bolgheri Superiore 2018 Caccia al Piano, tenuta sulla quale Berlucchi sta fortemente investendo negli ultimi anni, con risultati evidenti in bottiglia.
La Francia irrompe al n. 22 della classifica Instagram di Winenews con il Brut Rosè Vintage 2015 Pol Roger, tra i marchi top dello Champagne, prodotto da un’azienda che ancora si caratterizza per la gestione familiare, tanto da essere definita la più piccola tra le grandi. Il Barolo Sperss 2017 Gaja al n. 23 ci riporta in Piemonte, con una bottiglia ed un’azienda che ormai da tempo si colloca nel gotha enologico mondiale. Al n. 24 c’è il Tancredi Edizione Limitata 2018 Donnafugata, speciale versione di un classico dell’enologia siciliana, realizzata in partnership con Dolce & Gabbana che ne reinterpretano la veste grafica. Infine, chiude la classifica, al n. 25, il Sagrantino di Montefalco Collepiano 2018 Arnaldo Caprai, cantina-simbolo del Rinascimento dell’enologia umbra, anche grazie ad un vitigno che vanta origini che si perdono nel tempo e nella storia.
Tanti brindisi possibili, dunque, da tanti territori d’Italia, da vitigni autoctoni in purezza a blend di varietà internazionale, in una selezione che racconta, a suo modo, la qualità diffusa, e amata dai winelovers, del vino italiano.

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