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IL 22% DEGLI ITALIANI MANGIA BIO: COSI’ LA RICERCA COMMISSIONATA DAL “SANA”, SALONE DEL NATURALE, DI SCENA A BOLOGNA DALL’11 AL 14 SETTEMBRE

Nonostante la cattiva congiuntura economica, gli italiani ritengono che l’alimentazione sia la via maestra per mantenersi in buona salute e il 22% dichiara di acquistare prodotti biologici: emerge dal secondo rapporto condotto dall’Osservatorio sugli italiani e il benessere per una vita sana per conto del “Sana, il Salone del Naturale in programma dall’11 al 14 settembre a Bologna.
Giampaolo Fabris, professore di sociologia dei consumi, responsabile dell’osservatorio, ha fornito alcune anticipazioni dell’indagine che sarà presentata domani: “uno dei dati più significativi - ha detto - è che la soddisfazione della propria vita degli italiani nell’ultimo anno è aumentato dal 65 al 75%. I più soddisfatti sono le donne, le persone anziane, i meno istruiti, chi vive al Sud”. Andamento inverso, invece, verso la propria salute: i soddisfatti passano dal 44% del 2007 al 42% del 2008”.
Secondo l’indagine, la maggioranza degli italiani (20% molto d’accordo, 67% abbastanza d’accordo) conviene sul fatto che il proprio stato di salute dipenda dalla proprie scelte di vita, in primo luogo l’alimentazione (62%) e l’attività fisica (49%). L’alimentazione in particolare viene indicata come prioritaria per mantenersi in buona salute: il 19% dice di seguire un’alimentazione sana ed molto equilibrata, il 60% abbastanza equilibrata, con dichiarazioni di forte diffidenza verso i fast food e un orientamento a contenere le quantità di cibo, a variare la propria dieta, a consumare frutta e verdura.
“Significativo - ha detto Fabris - il 22% degli italiani che compera prodotti biologici; significa che non sono più alimenti di nicchia, consumati da frange ristrette di radical-chic, ma sono diventati prodotti trasversali ai consumi di tutti i cittadini. Da segnalare la forte diffidenza nei confronti dei prodotti Ogm, manifestata dal 68% degli intervistati”.
La preferenza degli italiani per i prodotti bio sono confermati di dati sulle vendite, forniti dal presidente dell’associazione di produttori Federbio, Paolo Carnemolla: “i dati Ismea-Ac Nielsen - ha detto - hanno rilevato un aumento del 10,2% delle vendite di alimenti biologici nel 2007 e del 6% nei primi 6 mesi 2008, un dato significativo se si considera che le vendite agroalimentare convenzionali nel 2007 sono cresciute solo dell’1,2%. L’aumento del 2008 - ha commentato Carnemolla - dovuto ad un calo generalizzato dei consumi alimentari italiani, non è omogeneo su tutta la penisola: nel Nord Italia è aumentato del 17%, mentre nel resto d’Italia è fermo o in regresso”.
Paradossalmente, sempre secondo i dati forniti dal presidente di Federbio, la produzione italiana di prodotti biologici (50.000 imprese, un milione di ettari pari all’8% della superficie agricola nazionale) “è in frenata perchè diverse regioni hanno ridotto gli interventi a favore delle colture biologiche”.

Focus - Consumi bio in aumento, l’Italia mantiene il primato europeo
Nonostante la crisi dei consumi dell’agroalimentare, il biologico continua a crescere: la spesa domestica di prodotti biologici confezionati aumenta del 10% nel 2007 rispetto all’anno precedente. Lo rilevano i dati del panel continuativo Ismea-AcNielsen, che registrano lo stesso trend di crescita anche per i primi mesi 2008.
Anche il mondo della produzione non sta a guardare: l’Italia, prima nazione in Europa per superfici e numero di operatori impegnati nell’agricoltura biologica, continua a mantenere il suo primato: al dicembre 2007 risultano, dai dati del Sinab - Sistema di Informazione nazionale sull’agricoltura biologica (Ministero delle Politiche Agricole - Iamb), 50.276 operatori che producono, preparano e commercializzano i prodotti biologici (con un leggero calo sul 2006 del 1,5%), mentre le superfici su cui viene praticata l’agricoltura biologica registrano un leggero aumento (+0,2% sul 2006) raggiungendo quota 1.150.253 ettari, superficie che rappresenta l’8% del totale della Sau nazionale.
“È un segnale importante per il nostro sistema agroalimentare - commenta il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, che, domani 11 settembre, inaugurerà il Sana di Bologna, salone internazionale del naturale. “Il biologico - spiega il Ministro - rappresenta una delle eccellenze del nostro patrimonio agroalimentare e il fatto che i consumatori apprezzino e valorizzino queste produzioni è importante per tutto il sistema italiano della qualità. È un ottimo risultato ed è per noi motivo di orgoglio il fatto che le nostre aziende agricole e tutto il mondo della trasformazione e della commercializzazione, che si sono impegnati in un difficile e costoso percorso di valorizzazione del prodotto biologico, vengano premiate dal mercato nazionale ed internazionale, ambito nel quale l’Italia riveste un ruolo di primaria importanza”.
Dai dati che il Sinab elabora per conto del Ministero delle Politiche Agricole sulla base delle comunicazioni ufficiali fornite dagli organismi di controllo, risulta che il biologico in Italia è diffuso ampiamente in tutte le Regioni, con una maggiore presenza di aziende agricole al sud (7.055 in Sicilia, 6.814 in Calabria, 4.611 in Basilicata) e di imprese di preparazione e commercializzazione al nord (694 in Emilia Romagna, 477 in Veneto, 463 in Lombardia). I principali orientamenti produttivi restano foraggi, prati e pascoli, e cereali; segue, in ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura.
Per la prima volta quest’anno il Sinab ha elaborato anche i dettagli regionali relativi alla superficie condotta in biologico: il primo posto tra le regioni italiane viene assegnato alla Sicilia, con 175.295 ettari, cui segue la Basilicata, con 115.144 ettari, e l’Emilia Romagna, con 103.784 ettari.

I numeri - L’agricoltura biologica in Italia nel 2008
In Italia, nel 2007, secondo i dati provenienti dal panel continuativo Ismea/ACNielsen, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati sono aumentati dell’11% in quantità e del 10,2% in valore, tendenze che fanno seguito ad un 2006 chiuso con altrettanti positivi incrementi.
L’incremento degli acquisti di prodotti bio nel 2006 e nel 2007 assume connotazioni ancora più favorevoli se si inquadra in un ambito più ampio che è quello dei consumi alimentari nel complesso e di altri comparti di qualità: nel 2007 il comparto bio registra performance più favorevoli rispetto a tutti i comparti esaminati (Dop e Igp e vini Doc e Docg), anche in un contesto economico che non agevola i consumi alimentari in generale.
Parallelamente alla crescita del mercato domestico, nel 2007 è lievemente aumentata anche la quota del bio sul totale agroalimentare, che rimane ancora molto bassa.
L’andamento in termini monetari del 2007 discende dall’aumento fatto registrare da quasi tutte le principali categorie di prodotti biologici: In forte crescita risultano infatti i prodotti per l’infanzia (+36,5%), l’ortofrutta fresca e trasformata (+25,2%) e le bevande analcoliche (+19%).
Analizzando gli aggiornamenti più recenti del mercato al consumo, anche nel corso dei primi mesi del 2008 gli acquisti domestici di prodotti biologici sembrano ancora proseguire il trend favorevole che li aveva caratterizzati nel 2007.
Nella produzione, il bio italiano mantiene stabile il suo ruolo di leader in Europa per numero di operatori e per superfici convertite al biologico, mantenendo la quinta posizione al mondo in termini assoluti di superficie dopo Australia, Cina Argentina e Stati Uniti.
Dall’analisi completa dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole dagli organismi di controllo operanti in Italia al 31 dicembre 2007, sulla base delle elaborazioni del Sindab - Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, risulta che gli operatori del settore sono 50.276 di cui: 45.224 produttori; 4.841 preparatori e 211 importatori esclusivi.
Sui dati 2006, si rileva comunque una leggera riduzione del numero complessivo di operatori di -1,55%. La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede tra le regioni con maggiore presenza di imprese biologiche la Sicilia con 8.110 operatori (15.8% del totale) , la Calabria con 6.811 (13.3% del totale) e la Puglia con 5.664 (11.9% del totale). La superficie condotta secondo i metodi dell’agricoltura biologica in Italia, risulta pari a 1.150.253 ettari, con un incremento del 0,18% sull’anno precedente. I principali orientamenti produttivi interessano foraggi, prati e pascoli, e cereali, che nel loro insieme rappresentano più del 70% della superficie ad agricoltura biologica. Segue, in ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura.
Le regioni con il più alto numero di ettari coltivati con metodo biologico sono la Sicilia con 175.295 (15.2% del totale), cui seguono la Basilicata con 115.144 ettari (10% del totale) e l’Emilia Romagna con 103.784 ettari (9% del totale).
L’attività di controllo, esercitata dai 20 organismi di controllo riconosciuti in Italia (5 dei quali nella sola Provincia di Bolzano), si è concretizzata in un totale 62.067 visite ispettive, con prelievo ed analisi di 5.442 campioni.

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