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Il 22 maggio sarà la “Giornata mondiale della Biodiversità”, grande protagonista anche tra i padiglioni di Expo. Ma cos’è la biodiversità? A spiegarlo l’agronomo Di Giannantonio, l’economista Rossi, il presidente Mtv Puglia, De Corato e lo chef Zito

Il 22 maggio sarà la “Giornata mondiale della Biodiversità”, grande protagonista anche tra i padiglioni di Expo. Ma cos’è la biodiversità? E perché è tanto importante, grazie all’Expo, lanciare un messaggio per tutelarla? A spiegare le tante sfaccettature della biodiversità l’economista Claudio Di Giannantonio, l’economista Nicola Rossi, il presidente del Movimento turismo del vino Sebastiano De Corato e lo chef Pietro Zito.
“La biodiversità di interesse agrario - spiega l’agronomo Claudio Di Giannantonio - è un pezzo della biodiversità globale: è quella su cui è intervenuto l’uomo nell’arco dei millenni con processi di selezione di quelle varietà vegetali e razze animali che meglio si adattavano. Dal punto di vista ambientale, possiamo considerare l’Italia come un grande arcipelago all’interno del quale ci sono tantissime isole di biodiversità sia vegetale che animale. La biodiversità è decisiva - afferma - per ricostruire filiere orientate a prodotti di qualità e non a prodotti legati alla riduzione dei costi di produzione. La sollecitazione che possiamo rivolgere ai consumatori è, quindi, di approfondire la conoscenza di quella che è, sul loro territorio di riferimento, la disponibilità di risorse per quanto riguarda l’accesso a un consumo consapevole e più sostenibile dal punto di vista ambientale. Sicuramente, chi mangia biodiversità fa un consumo sostenibile”. E la biodiversità diventa anche un fattore competitivo sui mercati esteri. “Se c’è qualcosa che ci rende forti quando andiamo nei mercati esteri - sottolinea l’economista Nicola Rossi - è proprio il fatto che ci viene riconosciuta un’elevata capacità di produrre prodotti molto diversi fra loro, con caratteristiche diverse, a fronte di un’offerta che spesso per altri paesi invece tende a essere sempre più standardizzata. Questo è un punto di forza delle nostre aziende e della nostra agricoltura, che va preservato e difeso, e tutelato dagli stessi agricoltori”.
“L’Expo è sicuramente una vetrina importantissima per l’Italia in generale - dice Sebastiano De Corato, presidente del Movimento turismo del vino Puglia - ma anche per il mondo del vino. Un’occasione per i visitatori di avvicinarsi al mondo del vino italiano: non solo assaggiando vini, ma anche vedendo i luoghi dove questi vini sono prodotti, perché il vino è strettamente connesso al territorio ed è un mezzo di promozione del territorio”.
Proprio alla terra c’è chi ritorna per lavorare i suoi frutti dopo averli personalmente coltivati. E’ il caso dello chef Pietro Zito: “Noi siamo la terra, dobbiamo comunicare quello che siamo, luogo per luogo, comune per comune. Solo facendo conoscere i nostri prodotti e i nostri produttori potremmo diversificare l’offerta ed essere vincenti. E l’Expo - precisa Zito - ci dà questa possibilità: far conoscere il nostro territorio anche attraverso il cibo: cibo di qualità, fatto da produttori che lavorano ancora con onestà. Noi siamo dei contadini, le mani non possono negare”.

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