Uno dei trend del momento per chi viaggia è vivere come un local, a partire dall’esperienza enogastronomica. Chi visita un Paese o una località, infatti, vuole mangiare i cibi della tradizione e bere i vini che sono espressione del territorio: è così per il 51% del campione analizzato dall’Osservatorio Vamonos Vacanze(su dati Ircm, Etc e Unwto), tour operator italiano specializzato in viaggi di gruppo, che spiega come la vacanza sta diventando sempre più un’occasione per scoprire cibi e tradizioni, fare incontri e vivere il luogo “dal di dentro”.
Il 50% dei viaggiatori mette, infatti, al primo posto le esperienze autentiche nella scelta di una meta o l’altra: “assaggiare la cucina locale, visitare mercati, fare esperienze outdoor, partecipare a cene e eventi, è il nuovo linguaggio del viaggio. Le persone non vogliono solo “andare”, vogliono sentirsi parte del posto”, spiegano gli analisti di Vamonos Vacanze.
Che nel loro report raccontano anche come l’aumento dei prezzi (dal caro-vita all’incremento dei biglietti del volo e al pari di una maggiore attenzione al budget) non abbia frenato la voglia degli italiani di viaggiare, ma ha, semmai, spinto la volontà di cercare formule più intelligenti. Come dimostrano i dati di dicembre 2025 e gennaio 2026 che si aprono con una crescita sostenuta delle prenotazioni e un cambiamento profondo nelle abitudini di consumo turistico: “il desiderio di partire è più forte delle difficoltà economiche. Gli italiani viaggiano comunque, scegliendo formule più intelligenti, più brevi e più esperienziali”. E, a proposito di rincari, quello percepito come meno impattante è proprio l’aumento dei prezzi legati all’enogastronomia (lo è per il 17% del campione), poco meno dell’incremento del costo degli hotel (20%) mentre quello per il volo aereo viene indicato come voce principale dal 65% degli intervistati, anche a fronte (secondo dati Iata) di un +22% di costo medio dei biglietti aerei nel 2024-2025.
In ogni caso del 72% di italiani che ha, comunque, intenzione di viaggiare tra dicembre 2025 e marzo 2026, un 57% prevede di spendere più della vacanza precedente a fronte di un 17% che dichiara, invece, di voler spendere meno. Per il 36% il budget medio oscilla tra 500 e 999 euro, per il 23% è di oltre 2.000 euro, con un 20% che si piazza tra 1.000 e 1.499 euro, un 18% che destina alla vacanza tra 1.500 e 1.999 euro e il 3% meno di 500 euro.
Le mete più richieste per l’inverno e l’inizio del 2026 sono destinazioni “calde” come Capo Verde, Caraibi e Antille, Zanzibar, Kenya, Egitto e Mar Rosso, Brasile, Emirati Arabi e Dubai, ma in parallelo cresce anche il turismo “smart” che prevede itinerari come il weekend breve in Europa, la visita di capitali europee come Amsterdam, Istanbul, Barcellona e Lisbona, oppure un più semplice minibreak di benessere in Italia (come un tour della Toscana, le terme ad Abano o un giro al Lago di Garda).
In sostanza gli italiani non rinunciano, ma adattano il proprio modo di viaggiare: ci sono più vacanze brevi, più pacchetti all inclusive (soprattutto sul lungo raggio) e anche più viaggi di gruppo (che permettono di contenere costi e tendenzialmente anche aumentare il divertimento). Vamonos-Vacanze segnala anche un altro comportamento in forte crescita come il desiderio di esperienze che “valgano il viaggio” (chi parte vuole un viaggio che lasci il segno: non solo relax, ma emozioni, persone, ricordi). “La nostra community chiede esperienze vere, incontri autentici, escursioni, cene tipiche, momenti di socialità - spiegano gli analisti del tour operator italiano - è il viaggio-esperienza a fare davvero la differenza”.
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