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LA TENDENZA

Il 55% degli italiani beve vino, che piace sempre più alle donne, ma meno ai giovani

Fruitori e moderati, è l’identikit tracciato dall’Osservatorio Unione Italiana Vini (Uiv). I consumi saltuari crescono, diminuiscono quelli quotidiani
CONSUMI, OSSERVATORIO UIV, UNIONE ITALIANA VINI, Italia
Il vino è sempre più apprezzato dalle donne (ph: StockSnap da Pixabay)

Si allarga la platea dei consumatori italiani di vino, donne in testa, ma dai 45 anni in su. Sempre più fruitori, e sempre più moderati: negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuto del 35% (+4,4 milioni) il numero di consumatori saltuari di vino, e, parallelamente, sono diminuiti del 22% i consumi quotidiani. È sempre più definito, secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv) che ha elaborato l’aggiornamento Istat sui consumatori di alcolici, il nuovo volto di chi consuma vino in Italia, oggi a quota 29,4 milioni (55% della popolazione) . In particolare, il profilo che emerge è quello di una platea, trainata dalle donne (+12% contro -2% dei maschi), che non rinuncia alla bevanda alcolica “nazionale” anche se si consolida un approccio molto diverso rispetto al passato. “I numeri - ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi - sintetizzano una volta di più il rapporto responsabile degli italiani con il vino, oggi inteso più come elemento di socialità e di stile di vita che come alimento. È la prova di come l’approccio culturale al prodotto sia ormai fondamentale in un Paese che non solo è il primo produttore di vino al mondo ma anche uno dei più virtuosi in termini di aspettativa di vita”.
Una tendenza che si riflette meno allargando il campo al rapporto con gli altri alcolici, come la birra e gli aperitivi. Per la birra, che conta 27,4 milioni di consumatori, sono infatti cresciuti sia gli user quotidiani (+19% dal 2008) che quelli occasionali (+30%) con un calo solo per gli “stagionali”, legati all’estate. In forte accelerazione è dato il segmento degli aperitivi alcolici, dove anche il vino con i cocktail gioca un ruolo importante, che oggi conta quasi 22 milioni di adepti (+41% negli ultimi 15 anni), grazie in particolare al boom al femminile dei consumi fuori casa (+79%), ormai appannaggio non più solo dei giovani della gen Z (fino a 26 anni) e Millennials (27-42 anni), ma in fortissima ascesa anche per la fascia, ormai leader, 45-54 anni.
Tornando al vino, che nel periodo considerato (2008-2022) ha aumentato la platea del 4%, tra i consumatori quotidiani (12 milioni di italiani) resiste la fascia over 65, mentre evidenziano forti contrazioni i giovani (25-34 anni), a -38%, ma ancora di più i 35-44enni (-48%), con cali importanti (-26%) per i 45-54enni. Il trend si inverte se si considerano i consumatori saltuari (+35%), e in particolare le classi di età superiore: oltre i 45 anni, infatti, l’incremento è del 53%, l’equivalente di oltre 4 milioni di consumatori in più. Complessivamente, rilevano le elaborazioni dell’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv), nel 2022, i consumatori quotidiani di vino hanno stappato 461 milioni di bottiglie in meno rispetto al 2008, mentre i saltuari hanno aumentato i volumi acquistati per un equivalente di 344 milioni di bottiglie.
Lombardia (16,7% l’incidenza sul totale Italia), Lazio (9,8%), Campania con Veneto ed Emilia-Romagna sono le principali Regioni italiane per numero di consumatori di vino. Una classifica che cambia se si guarda all’incidenza degli user sul totale della popolazione per Regione: al primo posto balza l’Emilia-Romagna (il 62% consuma vino), seguita dalla Valle d’Aosta (61%) e, a pari merito, Veneto, Umbria e Toscana al 60% su una media nazionale che arriva al 55% (29,4 milioni di consumatori).
Guardando allo storico degli ultimi 11 anni (2011-2022), si conferma, secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv), il trend che vede un calo generalizzato degli user quotidiani a vantaggio dei saltuari. Le principali decrescite di consumatori quotidiani si registrano al Sud, con Puglia (-33%) e Abruzzo (-28%); sopra la media nazionale (-19%) anche altre importanti regioni produttrici, come Piemonte e Trentino (-25%) al Nord e la Campania (-23%) nel Mezzogiorno, mentre si annotano cali nella media in Veneto, Toscana Emilia-Romagna e Lombardia. Nelle Isole, se in Sardegna i wine lovers quotidiani diminuiscono del 23%, la Sicilia si dimostra la più resiliente al trend, con un calo di appena il 2% in 11 anni. Complessivamente il più basso tasso di user della categoria lo segna il Trentino-Alto Adige (34% dell’intera popolazione).
Tra i saltuari, sopra la media (+25%) gli aumenti in particolare in Trentino-Alto Adige, poi Molise, Veneto, Abruzzo e Campania. In generale, la Regione che nel periodo ha smarrito più consumatori è la Calabria (-17%), seguita dalla Sardegna (-10%). Per contro, si registrano buone crescite in Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Umbria.

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