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IL “NOBEL” DELLA CUCINA

Il “Basque Culinary World Prize 2025” a Leticia Landa, per l’inclusione gastronomica

Premiata per il suo lavoro con comunità emarginate a San Francisco. Menzioni speciali a João Diamante (Brasile) e Matthew Evans (Galles-Australia)

Nata in Texas da genitori immigrati messicani, Leticia Landa conosce profondamente il valore dell’integrazione attraverso il lavoro e la formazione. Antropologa di formazione, attiva tra cucine e volontariato, dal 2008 è il cuore pulsante di La Cocina, progetto che in vent’anni ha generato una rete di circa 100 imprese nella ristorazione, offrendo a persone provenienti da comunità emarginate gli strumenti per costruire il proprio futuro. Oltre 40 ristoranti, caffetterie e bancarelle sono nati nella Baia di San Francisco grazie al programma, con un tasso di successo del 70% a dieci anni dalla laurea. Tra i suoi laureati, nomi come Veronica Salazar (fondatrice di El Huarache Loco, un’istituzione culinaria da 20 anni), Reem Assil (Reem’s California, autrice di “Arabiyya: Recipes from the Life of an Arab in Diaspora”), Fernay McPherson (Minnie Bell’s Soul Movement, nominata uno dei “Rising Star Chefs” di San Francisco), Nite Yun (rifugiata cambogiana e proprietaria di Lunette, presente in “Chef’s Table” di Netflix), e Koji Kanematsu (che gestisce sei ristoranti giapponesi Onigilly nella Baia di San Francisco), testimoniano il potere trasformativo di un’iniziativa che ha saputo coniugare talento, identità e imprenditorialità. Dopo il focus del 2024 sul ruolo della cucina nell’aiuto umanitario, l’edizione 2025 del “Basque Culinary World Prize”, uno dei premi più prestigiosi del mondo della cucina, considerato il “Nobel” del settore ed assegnato dal Basque Culinary Center con il Governo Basco, e non solo, continua a celebrare il potere della gastronomia di plasmare la società, concentrandosi sull’integrazione sociale e sull’imprenditorialità. Il riconoscimento, assegnato, durante un evento “Bcc Talaia”, nel nuovo hub GOe di Donostia-San Sebastián, inaugurato nei giorni scorsi, premia Leticia Landa come pioniera della gastronomia sociale, con un contributo di 100.000 euro da destinare ad un’iniziativa a sua scelta.
La giuria, presieduta dallo chef 3 stelle Michelin Joan Roca e composta da alcuni dei più influenti chef del mondo, ha assegnato menzioni speciali a João Diamante, per il suo lavoro in Brasile con la formazione culinaria come strumento di emancipazione, e a Matthew Evans, per la sua attività di sensibilizzazione in Australia sulla produzione etica e sostenibile del cibo. “Siamo felicissimi della scelta di Leticia Landa - ha detto Roca - perché la sua storia dimostra come la cucina possa essere un potente strumento di inclusione, indipendenza economica e dignità, rafforzando il percorso di chi sogna di cambiare il proprio destino attraverso il lavoro, il talento e la solidarietà”.
Alla notizia, Leticia Landa ha dichiarato: “questo riconoscimento premia il lavoro di molte persone che da oltre venti anni si dedicano a portare avanti la missione di La Cocina. Il premio onora uno sforzo collettivo supportato da un ecosistema di risorse e dal sostegno della comunità che consente a questa incredibile rete di chef e imprenditori non solo di condividere la loro cucina, ma anche di guadagnarsi da vivere con il loro talento e creare posti di lavoro nelle loro comunità. È un onore accettare questo premio a nome di tutti coloro che hanno contribuito a La Cocina e a tutte le attività che hanno avuto inizio qui”.
Amaia Barredo, Ministra del Governo Basco per l’Alimentazione, lo sviluppo rurale, l’agricoltura e la pesca, ha sottolineato: “più che un semplice premio, il Basque Culinary World Prize rappresenta una rete globale di persone stimolanti che incarnano valori profondamente legati alla cultura basca: duro lavoro, collaborazione, uguaglianza, sostenibilità e costante ricerca dell’eccellenza. Attraverso i suoi vincitori, finalisti e candidati, l’iniziativa ha evidenziato il ruolo della gastronomia come motore di cambiamento e linguaggio comune in grado di costruire ponti tra culture e territori. Integrato nella Strategia Euskadi-Paesi Baschi, il premio rafforza la portata internazionale del territorio, dimostrando che la gastronomia basca, al di là della sua tradizione e del suo prestigio, continua ad essere una fonte di innovazione e leadership”.
Joxe Mari Aizega, dg Basque Culinary Center, ha aggiunto: “fin dalla sua creazione, il “Basque Culinary World Prize” ha messo in evidenza il potere trasformativo della gastronomia, riconoscendo coloro che usano il loro talento per guidare il cambiamento nell’istruzione, nell’ambiente, nella società e nella salute. Dieci edizioni dopo, il premio si pone come una piattaforma globale che celebra l’impegno, il servizio e l’innovazione per il bene comune. Leticia Landa e La Cocina incarnano perfettamente questa missione. Le nostre sincere congratulazioni vanno anche a João Diamante e Matthew Evans, che si uniscono alla comunità di changemaker di Bcwp ispirando un effetto moltiplicatore attraverso il loro lavoro”, conclude Aizega.

Focus - Le menzioni speciali “Basque Culinary World Prize” 2025
João Diamante (Brasile)
Nato a Bahia e cresciuto in una favela di Rio de Janeiro circondato da povertà e violenza, João Diamante è stato ispirato dai progetti sociali che lo hanno aiutato lungo il suo cammino. Grazie al sostegno pubblico, si è formato alla scuola di cucina di Alain Ducasse a Parigi, un’esperienza che lo ha motivato a tornare in Brasile e fondare Diamantes na Cozinha. Il suo progetto utilizza la formazione culinaria come strumento di emancipazione, offrendo corsi gratuiti di cucina, pasticceria e servizio bar alle comunità emarginate, combinando teoria con stage pratici in imprese associate. Ciò consente agli studenti di trovare lavoro o di avviare un’attività in proprio. Attraverso il suo ristorante Dois de Fevereiro, mette in mostra sia la sua missione sociale che la sua identità culturale afro-brasiliana.
Matthew Evans (Galles-Australia)
Chef ed ex giornalista gastronomico diventato agricoltore, Matthew Evans è una delle voci più influenti dell’Australia sulla produzione alimentare etica e sostenibile. Attraverso programmi televisivi, documentari e libri, invita il pubblico a ripensare la provenienza del cibo, a riconoscere il valore dei produttori primari e a riflettere sull’impatto ambientale delle loro scelte. Ex critico del “Sydney Morning Herald”, Evans ha lasciato il giornalismo per esplorare “perché una carota ha un sapore migliore di un’altra. Ha fondato la Fat Pig Farm in Tasmania, praticando l’agricoltura rigenerativa e gestendo un ristorante dal campo alla tavola per otto anni. Il suo viaggio ha ispirato l’acclamata serie “Tv Gourmet Farmer”, documentari come “What’s the Catch” e libri tra cui “On Eating Meat and Milk: The Truth, the Lies, and the Unbelievable Story of the Original Superfood”.

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