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Il binge drinking torna a far paura, e a spaventare non solo i genitori, ma anche le amministrazioni delle città, alle prese con un problema di natura sociale, culturale e, soprattutto, legale. La strategia di Firenze, tra prevenzione e repressione

Il binge drinking torna a far paura, e a spaventare non solo madri e padri, ma anche le amministrazioni delle città, alle prese con un problema che, dietro alle esagerazioni alcoliche di ragazzi che a mala pena si rendono conto di ciò che stanno facendo, ne cela altri di natura sociale, culturale e, soprattutto, legale. Così, dopo l’ennesimo caso di una 16enne ricoverata a Firenze dopo essere finita in coma etilico, nel capoluogo toscano scatta la guerra all’abuso, “perché la lotta per la salute dei giovani e il decoro della città - spiega il sindaco Dario Nardella al quotidiano Corriere della Sera (www.corriere.it) - inizia da qui. E speriamo che presto il ministro dell’Interno Alfano attribuisca poteri speciali ai sindaci delle Città metropolitane per chiudere chi viola le regole, a partire dal commercio, perché i problemi da risolvere sono grandi e le nostre armi minuscole”.
Nel mirino finiscono per primi i minimarket, aperti fino a tarda notte, dove i minorenni riescono a procurarsi qualsiasi cosa, dal vino alla vodka. “Ecco - continua Nardella - io questo non lo posso tollerare: i due nostri ospedali fiorentini devono curare troppi ragazzi che si ubriacano allo sfinimento. E la responsabilità, in molti casi, è dei minimarket che vendono alcol ad ogni ora”. In realtà, Palazzo Vecchio ci ha provato a fare prevenzione, lo scorso settembre il sindaco aveva firmato infatti un’ordinanza urgente che in città abbassava alle ore 22 la soglia per vendere alcolici take away (la legge italiana prevede la mezzanotte) e vietava gli alcol tour e la promozione sugli “shottini”, i bicchierini di superalcolici da buttare giù tutti d’un fiato. Sforzo vanificato da una sentenza del Tar, che ha dato ragione ai proprietari dei commercianti.
Adesso, l’obiettivo è quello di approcciare la prevenzione da un punto di vista culturale: “da settembre inizierò un tour in tutte le scuole superiori di Firenze - continua Nardella - per spiegare ai ragazzi dei gravi rischi che si corrono bevendo troppo alcol. Ma parleremo anche di sicurezza stradale, divertimento e convivenza civile. Insieme a me ci saranno calciatori, artisti e cantanti, perché questo è il miglior antidoto per invitare a rispettare le regole. Inoltre - conclude il sindaco di Firenze -servono più forze dell’ordine, che non possono essere commisurati solo sui nostri 380.000 abitanti. Siamo una città che ha 12 milioni di turisti ogni anno e abbiamo ritmi da capitale con grandi eventi internazionali: dalla visita di Papa Francesco di novembre al convegno mondiale dei sindaci, fino al G7”.

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