C’è una nuova tegola che sta facendo preoccupare il mondo agroalimentare italiano che sembra non avere pace negli ultimi anni a causa delle tensioni internazionali che, di riflesso, si ripercuotono anche sugli scambi commerciali. Adesso, a non far dormire sonni tranquilli, è il rischio per l’export agroalimentare made in Italy in Asia, che vale 5,5 miliardi nel 2023, del quale quasi il 90% raggiunge i Paesi di destinazione per via marittima, e che adesso si “scontra con le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso”. Dati emersi dall’analisi Coldiretti (dati Istat) che ha sottolineato come “l’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, hanno portato ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza. Tanti i prodotti colpiti da questo scenario, compreso il vino che già non aveva vissuto la sua stagione migliore in un mercato potenzialmente gigantesco come quello della Cina. Una situazione che impatta pesantemente anche sui prodotti deperibili, come l’ortofrutta fresca, con l’allungamento dei tempi, secondo Coldiretti, che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare. Tra gli altri alimentari interessati alle esportazioni in Asia c’è l’ortofrutta fresca e trasformata per un valore attorno al miliardo di euro, pasta e prodotti da forno per 800 milioni, dolci per altri 400 milioni e vino per oltre mezzo miliardo con la Cina che si contende con gli Usa il primato nel consumo di rossi di cui l’Italia è tra i primi tre Paesi fornitori”. In definitiva, le difficoltà sul mercato asiatico colpiscono un settore in grande espansione che ha messo a segno nel 2023 il record storico con l’export agroalimentare nazionale che ha raggiunto il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente, secondo la proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat.
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