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IL BRUNELLO DI MONTALCINO PREMIA IL PER SE, UNO TRA I PIÚ FAMOSI RISTORANTI DEGLI USA, INSIEME ALLA PRESTIGIOSA ENOTECA TEDESCA LA PIAZZETTA E ALL’OSTERIA CASTELLO IN LOMBARDIA, CHE SI AGGIUDICANO IL “LECCIO D’ORO” 2006

Il Brunello di Montalcino premia il meglio dell’enogastronomia in Italia e nel mondo: il ristorante Per se di New York, l’enoteca La Piazzetta di Düsseldorf e l’osteria Castello di Serle (Brescia) si aggiudicano il premio “Leccio d’Oro” 2006, assegnato per “Benvenuto Brunello” (24-25 febbraio 2006), evento internazionale per la stampa e gli operatori che ha presentato l’annata 2001 e la Riserva 2000. Ogni anno la commissione del “Leccio d’Oro” seleziona un ristorante, un’osteria ed un’enoteca che si sono distinti nella presentazione, nel servizio e nella diffusione del vino, in particolare del Brunello.
Quest’anno la scelta è caduta sul Per se, l’indirizzo nella Grande Mela di Thomas Keller, titolare in Napa Valley (California) del French Laundry, uno dei ristoranti più famosi del mondo. I quindici tavoli del Per se - considerato ai vertici della qualità dai critici del New York Times, della Zagat e della Michelin - offrono una vista spettacolare su Central Park, e l’atmosfera esclusiva è resa ancora più seducente da un camino costantemente acceso. Il Per se, inaugurato nella primavera del 2004, è già arrivato molto in alto nella hot list dei gourmet newyorkesi, tanto che per prenotare un tavolo occorrono almeno due mesi di attesa. Il menu è americano con influenze francesi, e nella ricca lista dei vini il Brunello è tra i protagonisti principali. Anche all’enoteca La Piazzetta di Düsseldorf, in Germania, il Brunello è una delle etichette più amate e richieste. Merito anche delle origini italiane della famiglia Fusco, che a Düsseldorf ha fondato con successo diversi ristoranti. L’enoteca offre, insieme ad una vastissima scelta di etichette provenienti dai migliori vigneti italiani, i piatti tipici della cucina regionale del nostro Paese.
L’osteria Castello di Serle (Brescia) nasce sul finire dell’800 per volere di Angelo Zanola, passando per ben quattro generazioni fino all’attuale gestione di Emilio Zanola: qui si viene per gustare i piatti tipici della tradizione locale, dai funghi alla cacciagione, dalla polenta alle castagne. In cantina una selezione di circa 350 etichette con prevalenza di vini rossi, e una predilezione per la zona di Montalcino.
La commissione che ha assegnato i premi Leccio d’Oro è composta dal presidente del Consorzio del Brunello Filippo Fanti, dai vice presidenti Patrizia Cencioni, Marcello Bucci e Fabio Giannetti, dal presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Terenzio Medri, dai giornalisti e scrittori d’enogastronomia Paola Mura, Faith Willinger, Folco Portinari ed Emanuela Audisio.
L’elegante cena di gala di “Benvenuto Brunello”, che si è tenuta nel suggestivo scenario del Castello di Poggio alle Mura, è stata firmata dallo chef Gildo Russo, patron de Il Grappolo Blu, raffinato ristorante di Copenaghen, vincitore lo scorso anno del Premio “Leccio d’Oro”. Grazie alla passione del suo proprietario per il Brunello, al Grappolo Blu l’80% delle etichette in carta sono rappresentate dal vino di Montalcino, e ogni mese ne vengono stappate oltre 600 bottiglie. L’amore per la Toscana, dove ha lavorato a lungo, è talmente forte che Gildo Russo ha da poco aperto un nuovo Grappolo Blu a Cortona, in provincia di Arezzo, indirizzo destinato ad entrare presto nelle agende degli amanti del buon mangiare.

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