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CRITICA E CLASSIFICHE

Il Brunello Vecchie Vigne 2015 Siro Pacenti “Wine of the Year 2019” di James Suckling

La “Top100 Wines of 2019” del critico incorona l’Italia: tanto Brunello, ma anche Barolo, Chianti Classico e non solo

Non è ancora in commercio, eppure l’hype sull’annata 2015 del Brunello di Montalcino, uno degli alfieri del vino italiano nel mondo, è già altissimo: “colpa” di James Suckling, firma illustre della critica enoica internazionale e guru seguitissimo dai wine lover di tutta l’Asia, che ha incoronato come “Wine of the Year 2019” il Brunello di Montalcino Vecchia Vigne 2015 di Siro Pacenti, tra le massime espressioni di un territorio capace di mettere in fila ben undici 100/100, a partire proprio dal single vineyard della cantina guidata da Giancarlo Pacenti, che James Suckling ha definito “l’esempio perfetto di ciò che rende il Brunello di Montalcino 2015 tanto irresistibile, sia da comprare che da bere: Siro Pacenti ha davvero il fattore “wow” e credo si possa considerare il miglior giovane Brunello che abbia mai assaggiato in 40 anni”. Ma non finisce qui, perché nella “Top100 Wines of 2019” c’è un Brunello di Montalcino 2015 anche alla posizione n. 2, quello di Renieri, mentre sul gradino più basso del podio di piazza il Rioja Prado Enea Gran Reserva 2011 di Muga. Ancora Italia alla posizione n. 4, con il Cervaro della Sala 2017 della Marchesi Antinori, mentre alla n. 8 troviamo il Brunello di Montalcino 2015 di Eredi Fuligni.
Scorrendo le posizioni, alla n. 14 il Brunello di Montalcino Pianrosso 2015 di Ciacci Piccolomini d’Aragona, alla n. 18 l’Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2013 di Zenato, alla n. 19 il Brunello di Montalcino 2015 Luce della Vite di Frescobaldi, alla n. 22 il Brunello di Montalcino La Casaccia 2015 di Canalicchio di Sopra, alla n. 24 il Chianti Classico Ceniprimo Gran Selezione 2016 di Barone Ricasoli, alla n. 25 il Brunello di Montalcino Piero 2015 di Talenti, alla n. 26 il Syrah Costa Toscana Suisassi 2017 di Duemani, alla n. 30 il Brunello di Montalcino Le Lucere 2015 di San Filippo, alla n. 32 il Brunello di Montalcino 2015 di Giodo (di proprietà dell’enologo Carlo Ferrini), alla n. 34 il Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2015 di Valdicava, alla n. 42 il Barolo Vigna Le Rocche 2015 di Bruno Giacosa, alla n, 45 il Brunello di Montalcino Vignavecchia 2015 di San Polo, alla n. 48 il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2015 di Casanova di Neri, alla n. 62 il Solaia 2016 dei Marchesi Antinori, alla n. 68 il Chianti Classico Vigna del Sorbo Gran Selezione 2016 di Fontodi, alla n. 73 il Fontalloro 2016 di Fèlsina, alla n. 74 il Barolo La Serra 2015 di Roberto Voerzio, alla n. 86 il Barolo Ornato 2015 di Pio Cesare, alla n. 87 il Giramonte 2016 di Frescobaldi, alla n. 88 il Barolo Cannubi 2015 di Paolo Scanavino, alla n. 89 il Beyond the Clouds 2017 di Elena Walch, alla n. 93 il Barolo Cannubi 2016 di Damilano ed alla n. 99 il Masseto 2016.

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