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Il calo di consumi di carne non coinvolge i salumi: per un’indagine Censis, nell’ultimo anno, il 96% degli italiani hanno consumato prodotti di carne di maiale. Nel 2016 l’Italia conquista la leadership mondiale in export di preparazioni suine

Da qualche tempo ormai è arrivata un’ondata anti consumo di carne, sempre più persone rinunciano a consumarne. Ma molti altri vogliono solo consumare quella carne di cui si conosce le origini, e che non provenga dai “macelli dell’orrore”. Così i consumi di carne sono crollati nell’ultimo anno, ma non quelli dei salumi. I salumi sono per tutte le tasche come rivela un’indagine di Censis sul valore sociale delle imprese di produzione dei salumi ,presentata in assemblea annuale di Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi.
51,6 milioni di italiani mangiano salumi, e nell’ultimo anno ha consumato prodotti di carne di maiale (dai salami ai prosciutti, dalle salsicce all’arista) ben il 96% degli italiani maggiorenni,
di cui il 59,7% regolarmente (una o più volte alla settimana) e il 36,3% di tanto in tanto (qualche volta al mese), mentre il 4% dichiara di non consumarne mai.
Secondo Ismea inoltre l’Italia nel 2016 ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania. Complessivamente, negli ultimi cinque anni le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine sono cresciute del 27% in valore: oltre la metà è rappresentata dai prosciutti stagionati (692 milioni di euro nel 2016). A seguire, con poco meno di un terzo, salami e insaccati (417 milioni di euro nel 2016) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni di euro nel 2016).
“Sono alimenti - ha osservato Massimiliano Valerii, dg Fondazione Censis - che hanno conquistato molto tempo fa, per non lasciarlo più, un posto fondamentale nei carrelli della spesa, nelle dispense e sulle tavole degli italiani. Spicca la capacità dei prodotti di adattarsi alle esigenze specifiche di soggetti molto diversi tra loro, grazie a una grande articolazione di tipologie dei prodotti che soddisfa un insieme differenziato di gusti e di disponibilità economiche”.

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