Nel “mezzo” del cammin di Dante, il percorso interregionale dedicato al luoghi tra Toscana e Romagna che il Sommo Poeta attraversò durante il suo esilio, intrapreso nel 1302, in seguito alla condanna a morte da parte dei Guelfi Neri saliti al potere a Firenze, e terminato a Ravenna, ci sono tutta la bellezza di due delle città d’arte più importanti e visitate al mondo e la natura dei “paesaggi da cartolina” che sono il simbolo del Belpaese, ma anche tanta enogastronomia, grandi vini, prodotti e piatti già famosi all’epoca del padre della lingua italiana e della nostra identità, di cui l’Italia celebra nel 2021 i 700 anni dalla morte. Ed è anche grazie a questa incredibile ricchezza enogastronomica condivisa dai due territori, che la Lonely Planet ha incoronato “Le Vie di Dante”, l’itinerario da Firenze a Ravenna, tra le 30 Best in Travel 2021 del mondo, unica italiana nella categoria Sostenibilità come esempio di turismo slow e culturale, tra le mete dell’anno da non perdere secondo la “Bibbia” dei viaggiatori, non appena l’emergenza Covid lo permetterà e potremo finalmente tornare “a riveder le stelle”.
Con le sue varie declinazioni in bici, a piedi o in treno lunga l’antica via ferroviaria Faenza-Firenze, l’itinerario che attraversa i luoghi dove il Sommo Poeta visse da esule è un cammino all’insegna di quel turismo slow e a misura d’uomo su cui il Belpaese punta per ripartire, fatto di arte e cultura, artigianato, enogastronomia e contatto con la natura, alla scoperta di antichi palazzi, pievi romaniche, piccoli borghi, musei, botteghe artigiane e tanto altro, accanto alle tappe classiche come il Battistero di San Giovanni a Firenze tanto caro a Dante, e la sua tomba, meta di pellegrinaggio, a Ravenna. E per ognuno dei sette Comuni lungo i quali si sviluppano le “Vie” (Firenze, Scarperia e San Piero, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna), ci sono anche i piatti della tradizione e i prodotti tipici da assaporare per una completa “Dante Experience”.
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