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IL CANTUCCINO TOSCANO, IL “TERZO BISCOTTO PIÙ VENDUTO NEL MONDO”, CON UN FATTURATO DI 24 MILIONI DI EURO, È PRONTO PER IL MARCHIO IGP E, INTANTO, SCEGLIE LA STRADA DELL’AUTOCONTROLLO PER GARANTIRE QUALITÀ E TRACCIABILITÀ AL CONSUMATORE

Con un fatturato di 24 milioni di euro l’anno, ed un export in crescita costante, che oggi vale il 37% della produzione totale e che ne fa “il terzo biscotto più venduto nel mondo”, i cantuccini toscani hanno deciso di intraprendere il percorso, a Roma e Bruxelles, per ottenere il marchio Igp. A renderlo noto è Assocantuccini, che riunisce 13 imprese dolciarie della Toscana che proprio oggi, in Regione, hanno presentato un’altra iniziativa: una procedura di controllo volontaria sui propri prodotti, che verranno certificati dall’organismo di controllo Agricert.

Sui cantuccini, che vengono prodotti seguendo un apposito disciplinare, saranno effettuati controlli di laboratorio per accertare l’osservanza delle regole da parte delle imprese aderenti, quindi, sul prodotto finito, verrà apposta un’etichetta che ne attesterà la certificazione. L’iniziativa, presentata, tra gli altri, dal presidente di Assocantuccini Ubaldo Corsini, è stata accolta con favore dall’assessore toscano all’agricoltura, Gianni Salvadori: “l’obiettivo dell’Igp, l’indicazione geografica protetta, è importante e come Regione - spiega l’assessore - faremo tutto quanto in nostro potere per rendere più veloce possibile l’iter e giungere al traguardo prima possibile. Nell’attesa, credo che Assocantuccini abbia scelto la strada giusta, quella della certificazione volontaria sulla qualità del prodotto, che offre sia una garanzia di qualità al consumatore, sia la tracciabilità del prodotto”. Una strada, inoltre, tramite cui salvaguardare il biscotto toscano da fenomeni come l’agropirateria, l’italian sounding, o le imitazione più in generale.

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