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“Il caporalato va combattuto senza tregua, perché umilia gli uomini ed il loro lavoro”. Così il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo sul ddl organico di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura approvato dal Consiglio dei Ministri

“Sono benvenute le norme per sconfiggere il caporalato, che va combattuto senza tregua, perché umilia gli uomini ed il loro lavoro”. Così il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare il ddl organico di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura approvato dal Consiglio dei Ministri.
“Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che - ha sottolineato Moncalvo - colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. Serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore. E questo - ha continuato il presidente Coldiretti - non è possibile se i pomodori nei campi sono sottopagati a 8 centesimi al chilo e le arance ancora di meno. Dobbiamo impegnare le nostre forze - ha concluso Moncalvo - in un’operazione di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente oltre un milione di lavoratori di cui 322.000 immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni nel 2014.

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