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Il cibo spazzatura aumenta il rischio di tumori, soprattutto mammari: a dirlo uno studio di alcuni ricercatori francesi pubblicato sul British Medical Journal, che hanno registrato un aumento tra il 6 e il 18%, e tra il +2 e il +22% di tumori al seno

Non Solo Vino
Il consumo di junk food aumenta la probabilità di tumore, studio francese pubblicato sul British Medical Journal

Sono grassi, calorici, pieni di zuccheri e sale aggiunto: in poche parole, non sono salutari. Ma non solo perché causano sovrappeso o malattie cardiache, adesso c’è la prova che consumare regolarmente cibi super lavorati, il cosiddetto “cibo spazzatura”, aumenta il rischio di tumore. A dirlo è uno studio di alcuni ricercatori francesi, pubblicato sul British Medical Journal (www.bmj.com), che hanno condotto un’indagine su 105.000 connazionali, somministrando via internet, tra il 2009 e il 2017, dei questionari a un campione di persone con età media di 43 anni. L’inchiesta battezzata “NutriNet-Santé” ha voluto indagare sui cibi spazzatura che, oltre alle quantità elevate di grassi insaturi, zuccheri e sale aggiunto, hanno un basso contenuto di fibre e vitamine. È emerso che il consumo di questi cibi è associato un rischio globale più alto di tumori (che oscilla tra il +6% e il +18%) e di cancro al seno (tra il +2% e il +22%). Gli scienziati hanno registrato, sull’intero periodo analizzato e la popolazione studiata, ben 2.228 casi di tumori, di cui 108 mortali e 739 tumori mammari. Gli alimenti nei quali hanno rintracciato un rischio erano pane, dolci, dessert, cereali, bevande zuccherate, carni trasformate (polpette, medaglioni, prosciutto con additivi, ...), paste e zuppe istantanee, piatti surgelati o già pronti. “Più specificamente, i grassi, le salse, i dolci e le bevande zuccherate sono stati associati a un aumento del rischio di cancro globale, mentre i prodotti zuccherati ultra lavorati sono stati associati a un rischio di tumore al seno”, spiegano i ricercatori.
In un editoriale, però, il British Medical Journal sottolinea che lo studio propone solo una prima osservazione, che merita maggiori analisi attente e approfondite. “Il legame di causa-effetto resta da
dimostrare”, ammonisce l’istituto nazionale della sanità e della ricerca medica francese che ha finanziato lo studio insieme ad altre istituzioni pubbliche. Secondo la rivista, infatti, possono entrare in gioco altri fattori “come ad esempio il tabagismo e la sedentarietà che sono molto più diffuse tra le persone che consumano grandi quantità di cibo spazzatura”.

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