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Il clima cambia anche il mare e la sua fauna, con conseguenze sulla pesca: temperature anomale e mancanza di piogge influiscono sulla salinità e sconvolgono le specie dei nostri mari, sempre più “meridionalizzati”, spiega l’Ismar

Tonno rosso nel nord Adriatico a febbraio, ma anche seppie, pesce serra, leccia e lampuga, tutte specie che, se fino a qualche anno erano presenti esclusivamente nei mari più caldi dalla Calabria in giù e comunque a partire dalla primavera in poi, ora invece popolano i mari delle coste di tutto il nord Adriatico, dalle Marche al Friuli Venezia Giulia. Colpa del clima, riporta l’Ansa, perché le temperature anomale di questi mesi e la mancanza di piogge, influendo sulla salinità dell’acqua, stanno sconvolgendo le specie in mare, dettando nuovi menu per quei consumatori che cercano prodotto italiano e di stagione. È bastato solo qualche decimo di grado in più, rilevato dall’Ismar, l’Istituto di scienze marine del Cnr ad Ancona, perché si modificasse la fauna ittica delle acque adriatiche dove la temperatura media invernale oscilla tra i 6 gradi e i 13. “È un cambiamento in atto - spiega il ricercatore Ismar (www.ismar.cnr.it) Alessandro Lucchetti - che sta dettando una nuova mappa geografica delle specie”.
L’innalzamento delle temperature delle acque è mediamente inferiore al grado ma può superalo in alcune zone, precisa il ricercatore, stupito lui stesso di vedere tonni rossi nel nord Adriatico dove, fino a qualche anno fa, era impensabile che potessero sopravvivere.
“Dilaga la meridionalizzazione dei nostri mari e non solamente in estate”, aggiunge Lucchetti, che in queste ultime settimane registra la presenza di tartarughe Caretta Caretta e delle verdi Chelonia mydas, tipiche queste ultime di climi più caldi. Cambiamenti climatici che vanno a modificare l’offerta dei banchi del mercato di pesce dove, già nelle prossime settimane si potranno trovare le seppie, specie tipicamente primaverile. Non è un caso che la più importante sagra dedicata a questo pesce si svolge in provincia di Ragusa tra maggio e giugno. Per mangiare il tonno, invece, occorrerà aspettare l’apertura della campagna di pesca a maggio, regolata da ferree regole comunitarie. Abbondante, invece, il pesce serra, fino a qualche anno fa tipico delle stagioni di mezzo. Nuove specie che si aggiungono alla consueta lista dei pesci di stagione di febbraio ricordati dalla Federcoopesca-Confcooperative, che sono alice, calamaro, mazzancolla, pagello, polpo, pannocchia, potassolo, rana pescatrice, rombo chiodato, sardina, sogliola, spigola e triglia.

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