Il ritmo e la dimensione di ciò che è stato fatto negli ultimi cinque anni, e i piani attuali, sono insufficienti per affrontare il cambiamento climatico. È l’allarme lanciato dal’Ipcc - Intergovernamental panel on climate change (il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, ndr), che ha presentato all’Onu il suo sesto “Rapporto di valutazione”, ricordando che nel 2018 avevano detto che serviva “una sfida senza precedenti” per frenare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi. “Oltre un secolo di uso di fonti fossili, di energia non sostenibile e di suolo hanno alzato la temperatura di 1,1 gradi sui livelli pre-industriali; i disastri meteo estremi sono più frequenti e intensi in tutto il mondo”, dice l’Ipcc.
Cinque anni dopo l’allarme lanciato dagli scienziati dei 194 Paesi Onu, “quella sfida è diventata ancora più grande, a causa della continua crescita delle emissioni di gas serra. Ogni aumento della temperatura si trasforma rapidamente in una escalation di pericoli”, aggiungono gli scienziati, ricordando che “ondate di calore più intense, nubifragi e altri eccessi meteo aumentano i rischi per la salute umana e gli ecosistemi. L’insicurezza per cibo e acqua legata a fattori climatici è stimata in crescita con l’aumento di calore. E quando i rischi si combinano con altri eventi avversi, come pandemie o guerre, diventano più difficili da gestire”, avverte l’Ipcc.
Inoltre, affermano gli esperti nel rapporto, “quasi la metà della popolazione mondiale vive in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici, e negli ultimi 10 anni il numero dei morti per siccità, nubifragi e uragani è stato 15 volte più alto”, e pure l’Europa rischia un aumento di morti e persone a rischio per stress da calore. “In questa decade un’azione accelerata di adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale. Nel frattempo occorre tagliare subito le emissioni di gas serra in tutti i settori e dimezzarle entro il 2030. Esistono molte opzioni per farlo, e sono già disponibili. Le scelte dei prossimi anni saranno decisive per decidere il nostro futuro e quello delle future generazioni”, spiegano i redattori del rapporto.
“Serve un’azione ambiziosa e urgente che non solo ridurrà perdite e danni per la natura e le persone, ma darà grandi benefici”, dice Hoesung Lee, presidente dell’Ipcc, rilevando che “se agiamo ora possiamo assicurare un futuro sostenibile per tutti”. Il “Rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici” è arrivato a distanza di otto anni dal precedente, ed è composto da tre volumi a cui hanno contribuito quasi 1.000 scienziati, provenienti da tutto il mondo, che hanno fornito un quadro sulle tre principali tematiche relative al cambiamento climatico: basi scientifiche, adattamento e mitigazione. “La bomba climatica scandisce i secondi. Ma il rapporto Ipcc di oggi è una guida pratica per disinnescare la bomba a orologeria climatica. Come il rapporto mostra, il limite di 1,5 gradi è realizzabile. Ma ci vorrà un salto di qualità nell’azione per il clima”, ha commentato il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha presentato anche “un’Agenda di accelerazione a tutto campo per potenziare gli sforzi per il clima”.
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