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IL BORDEAUX DEI RECORD

Il collezionismo non ha crisi: venduta una 18 litri di Liber Pater, il “vino più costoso al mondo”

Acquistata dalla società Oeno, è stata poi ceduta ad un privato per una cifra top secret. A riportarlo è la rivista specializzata “The Drink Business”

In tempo di crisi, anche per il mondo del vino, ci sono notizie, se vogliamo, “fuori dall’ordinario”. Un esempio è quella riportata da “The Drink Business”, che di riflesso fa capire come il mercato del collezionismo viaggi su un binario a sé. Una bottiglia da 18 litri del “vino più costoso al mondo”, parliamo del Liber Pater 2011, griffe di Bordeaux nata nel 2006 da un progetto di Loïc Pasquet, vignaiolo di Poitiers che ha scelto Graves con il sogno di ricreare i vini di Bordeaux com’erano nel 1855 (e quindi prima della fillossera e della classificazione), è stata venduta ad una cifra top secret ad un compratore la cui identità non è stata svelata.

Liber Pater è una cantina dalla produzione limitatissima e che è diventata, nonostante i pochi anni di vita, un “instant classic” per i collezionisti. La notizia non sorprende del tutto, basti pensare che, nel settembre 2019, Pasquet ha rilasciato 240 bottiglie (75 cl) della sua annata 2015 a 30.000 euro l’una
, cifra che ha issato il suo vino ad essere il Bordeaux più costoso del mondo. La bottiglia di Liber Pater 2011 da 18 litri è stata venduta dalla società di investimenti vinicoli Oeno, partner esclusivo per il Regno Unito della “boutique winery” di Bordeaux, a un cliente privato. Le informazioni si fermano qui ma si tratta sicuramente di un colpo che non lascia indifferenti soprattutto in un momento del genere.

Liber Pater ha bruciato le tappe consacrandosi rapidamente come uno dei vini più rari e ricercati sul mercato, puntando al top di gamma quando si parla di collezionismo e facendo leva su peculiarità “esclusive”. Ad iniziare dalla produzione con l’intera superficie del vigneto che copre appena 2,5 ettari e che garantisce al mercato circa 1.200 bottiglie all’anno.

Pasquet, che coltiva i suoi vigneti con l’aiuto di un mulo, da quando ha rilevato la tenuta nel 2005, ha prodotto solo sei annate: 2006, 2007, 2009, 2010, 2011 e 2015. Quando questo vignaiolo “visionario” ha imbottigliato l’annata 2011 (nel 2015), ha messo da parte abbastanza vino per imbottigliare tre bottiglie da 18 litri. Una è stata ceduta ad un collezionista, la seconda è stata acquistata da Oeno che l’ha venduta poi a un cliente privato per una somma che non è stata rivelata. Ma una stima si può comunque tentare di farla: la terza bottiglia esistente, dovrebbe essere offerta da Oeno all’asta nel 2022 con un prezzo di riserva di 210.000 sterline. Una cifra che rispecchia le ambizioni, esplicite, di una cantina che definisce il proprio prodotto come “The god of wines, the wine of gods”.

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