02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL COMMISSARIO UE ALL’AGRICOLTURA CIOLOS APRE ALLE RICHIESTE DEI CONSORZI DI TUTELA DELL’AGRO-ALIMENTARE: PIÙ CHIAREZZA NEI RUOLI IN SEDE EUROPEA E POSSIBILITÀ DI “GESTIRE” I VOLUMI DI PRODUZIONE COME AVVIENE PER IL VINO

Una maggiore definizione del ruolo dei Consorzi di tutela dell’agroalimentare anche in sede europea, e la possibilità dei Consorzi di “gestire” i volumi prodotti dai soci: ecco le due richieste al centro dell’incontro tra il Commissario Europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, e il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro, il primo dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che conferisce maggiori poteri al parlamento di Bruxelles, organizzato dall’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche e da Cnaol, in collaborazione con Origin, Efow (European Federation of Origin Wines) e Qualivita.

Proposte che, supportate con forza non solo dall’Italia, che vanta il primato europeo di prodotti Dop e Igp, ma anche da Francia, Austria, Germania Polonia e Russia, il Commissario Ciolos ha accolto con molta apertura, segnando così il primo passo per una revisione del ruolo dei consorzi in sede europea. L’unione infatti, non riconosce con chiarezza in sede comunitaria il ruolo che ai consorzi di tutela è riconosciuto, in Italia, dalla legge 526/99, che attribuisce loro la missione di valorizzare e tutelare il prodotto, nonché la proprietà dei marchi.

Una migliore ridefinizione del ruolo dei consorzi anche in sede comunitaria, per esempio, renderebbe più snelle ed efficaci le attività di tutela in caso di controversie, ma potrebbe incidere favorevolmente anche sulle iniziative di promozione.

Altro aspetto delicato da trattare, che ha trovato però disponibile alla discussione il commissario Ciolos, è quello della gestione, da parte dei Consorzi, dei prodotti delle aziende socie, sul modello di quanto avviene per il vino. L’obiettivo non è quello di fissare di massimali di produzione, ma di evitare, per esempio, l’immissione massiccia di prodotto sul mercato sia per evitare fluttuazioni del prezzo che per limitare il rischio che, in momenti di crescita, i produttori, allettati dalla possibilità di produrre e vendere di più, abbiano poi oggettive difficoltà a rispettare i disciplinari di produzione, a scapito della regolarità e della qualità del prodotto. Il tutto da valutare, ovviamente, nel rispetto delle norme sulla concorrenza e sul libero mercato.

Molto soddisfatto dell’esito dell’incontro il presidente di Aicig, Giuseppe Liberatore: “il Commissario Ciolos ed il Presidente De Castro, insieme con tutti gli altri parlamentari intervenuti, hanno dato forti segnali di apertura nei confronti delle nostre richieste. È infatti fondamentale definire a livello comunitario il ruolo dei Consorzi di tutela che da sempre si occupano, con notevoli sforzi anche economici, della protezione e della valorizzazione delle rispettive Dop e Igp. È poi importante individuare degli strumenti di programmazione delle produzioni adeguati per salvaguardare gli aspetti qualitativi e permettere ai produttori di competere sui mercati”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli