Il credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22% nel 2012 con il valore delle erogazioni sceso al livello più basso dal 2008. E l’effetto credit crunch si fa sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16.207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze. A dirlo è un’analisi Coldiretti sui dati Ismea, dopo l’allarme lanciato da Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea (Bce) sul fatto che “se le banche in alcuni Paesi non prestano a tassi ragionevoli, le conseguenze per l’Eurozona saranno gravi” ed è “particolarmente sconcertante” che le pmi soffrano più delle grandi aziende, “dato che fanno i tre quarti dell’occupazione”.
Nel 2012, sottolinea la Coldiretti, è stato erogato un monte-crediti all’agricoltura di 2,11 miliardi di euro, contro i 2,73 miliardi circa registrati nel 2011. L’effetto credit crunch si fa sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16.207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze. In agricoltura, conclude la Coldiretti, c’è ancora voglia di investire, ma dall’inizio del 2013 si è verificato un netto rallentamento della gestione dell’iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento, in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari.
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