02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL CROLLO DEI CONSUMI FUORI CASA HA DATO UN DURO COLPO AL SETTORE DELLA RISTORAZIONE. LO DICE LA FIPE - FEDERAZIONE ITALIANA PUBBLICI ESERCIZI. CHIUSURA DI ATTIVITÀ E DEQUALIFICAZIONE PREOCCUPANO IL PRESIDENTE LINO STOPPANI

“Sarebbe un errore pensare che la ristorazione sia uscita dal periodo di difficoltà. Bisogna mettere in campo strategie forti affinché si possa andare verso una ripresa economica. Noi ristoratori continuiamo ad impegnarci sul fronte della promozione della nostra cucina, della nostra cultura, dell’ospitalità e dell’enogastronomia facendo da traino alla promozione del paesaggio, dell’arte e dei musei. Ma il nostro sforzo dovrà essere sostenuto da politiche di promozione dell’Italia enogastronomica e dei luoghi di consumo (ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie ...) nei quali si può degustare il nostro straordinario patrimonio di prodotti e ricette”. Sono le parole preoccupate di Lino Stoppani, presidente della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Netta flessione, infatti, secondo la Fipe, dei consumi alimentari fuori casa, con una perdita corrispondente a 1,4 miliardi di euro, l’equivalente del fatturato aggregato di più di ottomila imprese. Più di 22.000 le imprese che hanno dovuto cessare l’attività, a fronte di 20.000 nuove aperture. Stoppani rimarca come l’impressionante “turn over” imprenditoriale evidenzi la fragilità del settore. A questa fragilità, aggiunge il massiccio ingresso di imprenditoria extra-comunitaria (nelle grandi aree urbane quasi una nuova impresa su due ha un titolare straniero) che, secondo l’organizzazione di categoria, rischia di cambiare profondamente le caratteristiche del nostro modello di offerta sia in termini di prodotto/servizio che di qualità. “Esiste il serio rischio - ha proseguito Stoppani - che il settore subisca una de-qualificazione inquietante, perché spesso questi nuovi ingressi hanno una minore professionalità di chi esce dal settore. Queste perdite di professionalità sono un danno per chi vive personalmente questo trauma, ma anche un danno per tutta la collettività”.

Focus - I numeri della crisi ...
Nella crisi generale, il settore alimentare ha subito una perdita di 5,3 miliardi di euro fra consumi in casa e quelli fuori casa. Anche l’ultima indagine condotta dal centro studi Fipe evidenzia come la caduta dei consumi alimentari fuori casa è stata più pesante del previsto (-2,5 punti percentuali per un valore di circa 1,4 miliardi euro al netto dell’inflazione) con una forte ripercussione sul mercato del lavoro. Le imprese che hanno cessato l’attività sono state, nel 2009, oltre 22.000, ben più di quelle che, al contrario, l’attività l’hanno avviata con un saldo negativo di 2.000 unità. In termini occupazionali il settore ha perso 16.200 posti di lavoro più di quanti ne abbia persi l’industria dei trasporti o l’industria tessile. La perdita dell’occupazione si concentra quasi totalmente tra i lavoratori indipendenti (-13.500 unità), mentre la flessione del lavoro dipendente è stata contenuta in circa 2.700 unità. Il valore aggiunto di settore è diminuito dell’1,2% pari ad una perdita di 340 milioni di euro, e prosegue la serie negativa della produttività con una flessione di mezzo punto percentuale.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli