Basta un computer e un po’ di ingegno, le istruzioni le fornisce Greenpeace con il decalogo “salva-api”. Un progetto che integra web e mobilitazione al di fuori della rete con istruzioni per un alveare fai da te e giardinaggio sostenibile. 5 le mosse per proteggere gli insetti più preziosi per l'agricoltura e per il cibo: gli impollinatori. La prima è quella di non utilizzare pesticidi chimici nel proprio giardino, orto o balcone, e di farsi portavoce in rete di un giardinaggio sostenibile. Basta scattare una foto del proprio spazio “green”, inserire il cartello salva-api che riporta il messaggio “Qui api al sicuro” (scaricabile su www.SalviamoLeApi.org) e condividerla su Facebook e Twitter utilizzando #SOSapi. L’immagine entrerà a far parte dell’album di Greenpeace su Facebook (http://bit.ly/AlbumApi). Secondo step: scegliere di piantare fiori amici delle api come calendula, lupinella e facelia. Su www.SalviamoLeApi.org è disponibile l’elenco dei fiori impollinatori friendly. Più di 1500 utenti lo hanno già scaricato. Terza azione, per chi ha voglia di rimboccarsi le maniche, è quella di costruire un alveare per api selvatiche seguendo le istruzioni sul sito. Quarto passo necessario, firmare la petizione su www.SalviamoLeApi.org per mandare al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, un’e-mail chiedendo di vietare l’uso di tutti i pesticidi dannosi. Ultima azione, scaricare il modulo di raccolta firme e il volantino informativo della campagna per coinvolgere amici, parenti e vicini (http://bit.ly/PetizioneApi e http://bit.ly/volantinoapi). In meno di due mesi, la campagna di Greenpeace ha dato vita a una community “amici delle api” che, da ogni parte d'Italia, ha fatto rete su Internet e non solo. Sono 70.000 le firme raccolte, 1.140 retweet con l’hashtag #SOSapi, tantissime foto da balconi, orti e giardini con il cartello “Qui api al sicuro” e milioni di persone su Facebook.
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