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IL DIVERTIMENTO IN TEMPO DI CRISI: USCIRE MENO, MA DIVERTIRSI, PUNTANDO SUL RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO E SULLE NUOVE TENDENZE, TRA “PANINI-GOURMET” E DJ SET. E OCCHIO A “LOW-CLUB” E “SALES-WAITER”: ECCO I 10 CONSIGLI DEL TREND SETTER, ROBERTO PICCINELLI

Divertirsi oggi è difficile, anche più di prima: se da un lato la crisi economica colpisce indiscriminatamente un po’ tutti i settori, dall’altro la voglia di fare baldoria scarseggia. Per alcuni, poi, mettere mano al portafoglio per uscire il sabato sera è diventata una vera e propria “mission impossible”, tanto che oggi parlare di locali di tendenza e di popolo della notte può suonare frivolo. “Ma davanti alla crisi - spiega il trend setter Roberto Piccinelli - non ci si deve chiudere in se stessi. Certo bisogna ottimizzare i costi, magari si esce una sola volta a settimana, anziché due o tre. E soprattutto si sceglie con cura il luogo, quello col miglior rapporto qualità/prezzo. Uno spritz in piazza costa 1,50 euro: se vai nel centro di Padova, però, sei comunque in compagnia di altre 300 persone. Insomma, c’è modo di divertirsi anche risparmiando”. Una ricetta che sembra facile facile, ma come si fa a metterla in pratica? È già arduo per le famiglie far quadrare i bilanci su quanto è indispensabile, figuriamoci ritagliare uno spazio per il divertimento puro e semplice. “Divertirsi con poco si può, basta volerlo. La situazione economica - spiega il sociologo del “loisir” - è pesante per tutti. In effetti ci sarebbe più da piangere che da ridere. È anche vero, però, che dopo un’intera giornata trascorsa a sbarcare il lunario, decomprimersi è essenziale. In questo momento, non solo chi frequenta i locali ha dei problemi, ma anche chi li gestisce: mi riferisco, ad esempio, ai ripetuti blitz effettuati dalla Guardia di Finanza, e non solo a quelli”. Dunque, se si volessero dare 10 regole per divertirsi in tempo di crisi, per prima cosa sarebbe meglio “cominciare equamente a suddividerle tra i frequentatori e i lavoratori della notte”, sostiene Piccinelli, dall’alto delle 15 edizioni della sua “Guida al piacere e divertimento”, arrivata con successo al 2012 (Outline Edizioni).
Forte dei 10.000 party frequentati in 30 anni, Piccinelli nel frattempo sta preparando la prossima. Nella guida sono segnalati ristoranti alla moda, wine bar, music club, discoteche, meeting point, ma anche negozi sfiziosi, pizzerie stravaganti, alberghi da sogno, stabilimenti balneari movimentati, rifugi alpini frizzanti, trattorie di ultima generazione e locali-vetrina esclusivi. Per aggiornarla, fino all’ultimo locale appena nato, gira l’Italia in lungo e in largo, visitando di persona i 3.200 indirizzi citati. Poi di ognuno descrive tipologia e clientela, formule di ristorazione, opzioni di bevande, scelte musicali e appuntamenti imperdibili. “Divertimento vuole dire anche frequentare la gente giusta, perciò nella guida vengono indicati i personaggi che, di anno in anno, animano il jet set italiano. Per dar vita alla “serata perfetta” sono diversi gli elementi da considerare: carattere, umore, condizione fisica dei partecipanti devono trovare corrispondenza con il resto della compagnia e la tipologia del luogo”. È quasi una scienza esatta quella che conduce al risultato desiderato. Riguardo ai consigli per il pubblico, per Piccinelli, è preferibile uscire di meno e pianificare con cura spostamenti e consumi. Occorre razionalizzare le spese, fare attenzione nella scelta del locale da frequentare, ricercare il miglior rapporto qualità/prezzo. Infine, a cena se le finanze sono ridotte meglio optare per il “panino-gourmet” di alta qualità che si sta diffondendo sempre più nel Paese o per la formula “all you can eat”, che proviene dagli Stati Uniti, ma è gettonatissima anche da noi. Si tratta del menu “a prezzo fisso” revisionato e corretto per l’occasione.
Quanto ai gestori dei locali, è bene che tengano d’occhio i “low club”, innovativa tipologia dove il cliente può conservare un basso profilo pur essendo ben considerato e servito. Meglio non utilizzare imbarazzanti camierieri-pinguino nelle vesti di semplici trascrittori di ordini, bensì “sales-waiter”, nuova formula di camiere-venditore. Occorrono mobili funzionali per il locale, al limite spartani. In una parola, “postatomici”: e qui cita il caso degli arredi in calcestruzzo e foratini di cantiere, chiamati a dar vita a pareti divisorie e porta bottiglie. E’ efficace, inoltre, offrire al cliente la sensazione di poter vincere e cambiare la propria vita: con “poker bar” al posto delle stazioni di servizio. A tenere in vita la “luxury-age” del bel tempo andato rimane solo l’ego-turismo, ossia il “migrare compulsivo di alcuni verso le solite località-vetrina”. Mentre la nuova colonna sonora la suona l’Hang-Drum, singolare strumento musicale prodotto in soli 5.000 esemplari. “A guardarlo sembra un prodotto Ufo -commenta lo stesso Piccinelli - ma è perfetto per il momento che attraversiamo”. Infine, l’ultimo punto riguarda la fantasia e l’ironia al potere: per questo va bene un po’ tutto, dai party a tema per buttarsi dietro le spalle le questioni congiunturali, alle pizze Mari e Monti. Dallo show room di rubinetteria con enoteca annessa, che “sorprende razionalizzando”, alla riserva di caccia con “jazz club” incluso. Ogni cosa comunque rigorosamente organizzata secondo il diktat odierno per cui nulla basta mai, nulla è più sufficiente.

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