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LA RIFLESSIONE

Il fil rouge del successo è la ricerca, dal vino alla musica, dai motori alla tecnologia

Tra Antinori e Sting, Formula 1 e Facebook, i messaggi di “Note a Margine” di Intrecci - Scuola di Alta Formazione di Sala delle “sorelle” Cotarella
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La ricerca, chiave del successo: da Intrecci - Scuola di Alta Formazione di Sala delle “sorelle” Cotarella, le case history di Antinori e Sting, Formula 1 e Facebook

Alla base di ogni processo di sviluppo si trova la ricerca. Una disciplina che consente all’uomo di migliorare in primo luogo se stesso e il frutto del suo sapere. La ricerca può essere un argomento interdisciplinare che si snoda tra più settori e che, inesorabilmente, caratterizza tutte le storie di successo. Dal mondo imprenditoriale alla musica, passando per la finanza fino al mondo del vino, le aziende che sopravvivono e crescono sono quelle che in ricerca investono davvero. Alla base di questo processo virtuoso si pone la capacità di prevedere ed accettare il fallimento, caratteristica fondamentale di ogni processo sperimentale scientifico. Ecco i minimi comuni divisori che accomunano realtà come Facebook, la Formula 1, mostri sacri della musica come Sting, che è anche produttore di vino (con la regia enologica di Riccardo Cotarella, ndr), a cantine leader del vino italiano, come la Marchesi Antinori. Il fil rouge di queste storie di successo è stato tessuto in “Note a Margine”, evento guidato da Paolo Vizzari e Dominga Cotarella, ideato da Intrecci, la Scuola di Alta Formazione di Sala, guidata da Dominga, Enrica e Marta Cotarella.
Ecco, dunque, che la “ricerca”, detto in senso lato, si applica nel caso di una realtà monstre del mondo del vino come Marchesi Antinori, leader del vino italiano nel mondo, della quale il direttore marketing Enrico Chiavacci ha descritto la linea essenziale nell'approccio ai nuovi mezzi di comunicazione e consumatori: “il rapporto con il consumatore, per il marketing enologico, è abbastanza semplice: fondato sulla relazione e ricco di ricerca. Tende alla soddisfazione del cliente, inteso come ristorante, albergo ed enoteca. Il vino al consumatore ha parlato poco fino a qualche anno fa, la situazione Covid ha reso possibile parlare più direttamente; anche se il trend era già iniziato con il boom dell’enoturismo che ha portato i consumatori direttamente nelle cantine. Non abbiamo la possibilità di innovare così facilmente nel mondo del vino perché quando mettiamo a terra un prodotto che è un’idea riguardante un vitigno nuovo, ad esempio, dobbiamo prevedere il rischio di fallire. Ma la ricerca più importante è capire chi sarà il consumatore del futuro.”


Dal mondo del vino a quello della Formula 1, il baricentro della ricerca previsionale ed in questo caso tecnologica si assetta su dinamiche di competizioni, in cui si rischia a fronte di budget estremamente diversi a seconda della casa automobilistica di sbilanciare l’attività agonistica. Ne ha parlato Stefano Domenicali, che sarà il nuovo Ceo della Formula 1: “dal punto di vista umanistico la ricerca può avere varie forme. Nel mondo delle competizioni, la ricerca è la metodologia per essere più forti degli altri. La tecnologia è molto rilevante nel settore delle corse e alle volte si corre il rischio di avere dei dislivelli di capacità di investire in essa andando a squilibrare la competizione stessa.”


Accanto al mondo delle ruote e del vino si aggiunge un altro ormai intramontabile cult per l’essere umano che fatto la sua irruzione nella scena pubblica nel corso degli ultimi dieci anni, i social network. Uno dei più diffusi è l’ormai onnipresente Facebook che solo in Italia, ogni giorno, raggiunge più di venticinque milioni di iscritti. La chiave del successo globale dunque di questa realtà è sempre la ricerca, come ha descritto Luca Colombo, Country Director dell’azienda statunitense: “Facebook è sviluppato sulla base di cosa le persone vogliono. Osservando il loro comportamento. Il mondo digitale è difficile da prevedere, per questo lavoriamo sulla sperimentazione; i nostri investimenti sono profusi in innovazioni della piattaforma, con progetti chiusi in pochissimo tempo considerando ed accettando il rischio di fallire.”


Abbiamo visto come in settori diversi la curiosità e la capacità di analisi critica siano la chiave per costruire un percorso virtuoso, la ricerca è anche un moto che da sempre spinge l’uomo a cercare nuovi orizzonti, ne contagia i sensi dagli occhi al palato. Con un volo a rebour, tornando verso il mondo del vino, l’indagine primaria che interessa i sommelier di tutto il mondo è come abbinare un vino ad un piatto. In un paese come il Brasile che sta iniziando a scoprire l’alta cucina grazie a chef che hanno iniziato, ça va sans dire, una ricerca gastronomica dedicata agli ingredienti tipici di un paese vasto come quello Carioca e che, effetto domino, ha messo in movimento anche i sommelier. Parola di Gabriela Monteleone, head sommelier del ristorante D.o.m considerato uno dei migliori di San Paolo: “la ricerca è stata fondamentale per me perché senza non saprei come comunicare. Vediamo crescere la cultura del fine dining in Brasile con sempre più ingredienti autoctoni. Per un sommelier abbinare il vino a questi sapori è un vero paradiso, perché ci sono moltissime possibilità che ruotano intorno a grandi picchi di acidità e freschezza.”

Parlando di colossi aziendali e fine dining brasiliano, risalendo il fiume della ricerca, non si può trascurare che alla base di questo percorso vi è la particella singola della società, l’essere umano con le sue potenzialità infinite. Chi ha saputo al meglio sfruttare il proprio corpo è un artista che, dagli anni Ottanta del Novecento, è sulla cresta dell’onda di un successo planetario è Sting che dai Police alla vigna nel Chianti della Tenuta il Palagio ha continuato una ricerca che non può esistere al di fuori del suo corpo, della sua mente e delle sue sensazioni, quelle dell’artista. Insieme alla moglie Trudy Styler, anche lei campione di successi in ambito creativo con il suo duplice ruolo di attrice e produttrice di cinema di alto livello. Insieme, brindando, restituiscono una voce a tema ricerca che spiega nel dettaglio cosa sia per loro questo flusso costante: “siamo curiosi verso il mondo intero; dalle condizioni in cui versa l’ambiente, all’arte, alla musica e la storia del vino. Sono ancora uno studente mosso da curiosità. Ma quello in cui credo è di essere un artista e di esserlo costantemente, la vita stessa va vissuta come un’opera d’arte se si è creativi; perché siamo noi, in prima persona, a creare il mondo in cui viviamo”.

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