Montalcino, terra votata alla qualità, non si limita al Brunello. Forse per questo, per la prima volta in Italia, ai produttori di questo territorio è stato concesso di ottenere, dagli stessi vigneti, due vini a denominazione di origine. Infatti, in base ad una scelta "a cascata", i vigneti destinati al Brunello possono essere utilizzati anche per il Rosso di Montalcino, restando ferma la norma di una resa massima di 80 quintali per ettaro (la situazione inversa non è possibile). Negli ettari destinati solamente al Rosso la resa massima per ettaro è di 90 quintali e quella dell'uva in vino non deve essere superiore al 70%.
Già apprezzato e conosciuto con varie denominazioni, il Rosso di Montalcino ha acquisito precisa identità ed ufficiale riconoscimento con il passaggio alla Doc, avvenuto con il decreto del Presidente della Repubblica del 25 novembre 1983. Inoltre, il nuovo disciplinare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 26 giugno 1996, ha introdotto, fra le altre novità, l'obbligo di imbottigliamento in zona di produzione e la regolamentazione del termine "vigna" (è possibile iscrivere all'albo dei vigneti una vigna con un proprio nome; le uve ed i vini derivati devono rispettare norme più restrittive rispetto alle tipologie senza indicazione). Il Rosso di Montalcino ha caratteristiche di base simili al Brunello ma si differenzia da questo nell'invecchiamento che è di un solo anno e nella gradazione minima che è 12 gradi. Di conseguenza risultano diversi gli aromi primari più fruttati, gli aromi secondari (tipo di fermentazione) e terziari (qualora venga effettuato l'affinamento in legno). E' un vino che si accompagna bene con qualsiasi tipo di portata, in particolare con piatti di media struttura, quali primi di pasta con sughi di carne, pollame, funghi e tartufi, risotti compositi, carni di maiale e vitello salsato.
"Il Rosso di Montalcino - spiega Filippo Baldassarre Fanti, presidente del Consorzio del Brunello, con funzioni di controllo, di tutela e di valorizzazione - è un vino di grande potenzialità; è una scelta dell'azienda con operazioni di vinificazione e di affinamento particolare e diverso dal Brunello che danno un vino altrettanto diverso ma molto nobile. Questo vino ha un target molto ampio di consumatori, perchè è di facile abbinamento ed ha un buon rapporto qualità-prezzo. Questo vino sta ottenendo un sempre maggiore gradimento dei consumatori. Può essere immesso sul mercato dopo il primo settembre dell'annata successiva a quella della produzione delle uve".
"Il disciplinare poi lascia ampia libertà ai produttori - spiega il direttore del Consorzio Stefano Campatelli - che possono decidere o meno di farlo maturare in botte. E' quindi possibile trovare in commercio del Rosso giovane oppure del Rosso - magari maturato in barrique - strutturato e complesso, quasi da assomigliare al Brunello. Il disciplinare di produzione per altro prevede che il vino atto a divenire Brunello, durante il periodo di invecchiamento, possa essere messo in vendita come Rosso di Montalcino".
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024